L'amministrazione Bush ha posto il veto al farm bill di quest'anno. Si tratta di un'azione meritoria contro una legge che contiene sprechi e favoritismi scandalosi, ma purtroppo arriva troppo tardi per redimere otto anni di spese pazze da parte del Presidente e della ex-maggioranza repubblicana.
Il farm bill è la legge che garantisce ricchi sussidi e mercati protetti per numerose categorie di agricoltori americani, a spese del contribuente, del consumatore e degli agricoltori dei paesi poveri.
il presidente Bush si è giustamente opposto ad un aumento di tali sussidi in quiesto momento, quando i redditi agricoli sono ai massimi da decenni, ma mezzo partito Repubblicano ha rotto i ranghi e si è schierato con i democratici, garantendo alla proposta di legge una maggoranza sufficiente per superare il veto presidenziale. Il risultato era prevedubuke: negli ultimi anni sia la presidenza che i repubblicani al Congresso si sono privati di ogni credibilità in fatto di disciplina fiscale ed attenzione ai bisogni dei contriubenti, espandendo la spesa pubblica in maniera simile ai democratici, sebbene con obbiettivi differenti e spesso meritori.
Inutile stupirsi, a questo punto, che gli americani abbiano virato verso i democratici: hanno scelto gli originali piuttosto di una brutta copia. Goldwater e Reagan avevano chiaramente compreso che non potevano battere i democratici sulla spesa e l'assistenzialismo, Bush padre e figlio ci sono arrivati troppo tardi.