Nei giorni del panico più totale, la Borsa di Milano chiude per "problemi tecnici". Complimenti ragazzi, avanti così. I ocmplottisti saranno felici, i nostalgici dell'economia corporativa, che non parla inglese e dove si nasconde tutto sotto il tappeto fino a quando non prende fuoco stanno sicuramente sorridendo. Senza capire, ovviamente, che vivono già nel sistema dei loro sogni, qui in Europa ed è proprio quel sistema che ci sta regalando quest'incubo.
venerdì, maggio 07, 2010
mercoledì, ottobre 28, 2009
Picco o baratro?
Bill Gross, gestore del maggior fondo di reddito fisso del pianeta, sostiene che il rally sarebbe arrivato “al picco” . E non è il solo: Jeremy Grantham, guru del value investing e noto per aver pronosticato correttamente sia il grande crollo del 2008 che la ripresa di Marzo, è tornato “bearish” .
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mercoledì, febbraio 25, 2009
Wall Street: l'ultimo chiuda la porta?
Esiste una notevole differenza fra questo minimo dei mercati azionari ed il precedente, avvenuto a Novembre. Allora l'ondata di vendite era originata dalla necessità degli hedge fund di ridurre le proprie posizioni, a causa della mancanza di finanziamenti e dell'ondata di riscatti di quote che si trovavano costretti ad onorare. Questa votla, pare che gil hedge fund non siano particolarmente coinvolti, ma che siano gli investitori individuali, il nucleo del popolo dei "cassettisti", abituato a comprare azioni e a detenerle per lunghi periodi, a vendere in massa quasi qualsiasi azione .
Nel medio periodo, potrebbe persino essere un segnale positivo: quando i piccoli investitori escono e gettano la spugna, senza che nessuno raccolga il testimone, siamo di solito si minimi storici e si intravede la fine del tunnel - non si può essere più negativi di "vendo, a qualsiasi prezzo". Il problema è che la fine del tunnel può essere davvero lunga: questa uscita in massa impedisce probabilmente una ripresa immediata, a V.
Hat tip: MarketBeat
lunedì, febbraio 02, 2009
S&P, I presagi non sono buoni
Da MarketBeat , qualcosa per gli amanti della statistica:La caduta dell'indice S&P di un record -8.5% non promette nulla di buono. La performance di Gennaio dell'indice è di norma un discreto indicatore del resto dell'anno: dal 1950 ad oggi, la performance dell'indice in Gennaio è stata molto diversa da quella dell'anno solare successivo soltanto in 5 anni. Non sarà robustissimo, ma avremmo fatto a meno di un altro segnale negativo."The Standard & Poor’s lost about 8.5% for the month, its worst in history, surpassing the 7.7% decline in January of 1970. And unfortunately, January, more often than not, is a harbinger of things to come for markets — it proved as much in 2008, and has predicted the outcome of the year more often than not. According to the Stock Trader’s Almanac, since 1950, the January indicator has scored only five major errors — years where the performance in the first month of the year was markedly different from the end-of-year performance. There are 10 other years in which the average diverged from its year-end result, but the S&P gained or lost no more than 5% in those years for a relatively flat performance"