Ad Arcene, provincia di Bergamo, la giunta di centrosinistra ha ordinato la costruzione del nuovo cimitero, realizzando un famedio (la struttura dove viene deposta la bara prima della tumulazione) senza nessuna croce. Al suo posto, simboli astratti come il cerchio, il quadrato e il triangolo. Un gesto di «rispetto ai defunti non cristiani».
Qualcuno ha subito titolato "via le croci dai cimiteri". Si tratta di un atteggiamento comprensibile, ma temo tendenzioso e, secondo me, potenzialmente pericoloso per la stessa causa dell'identità europea ed occidentale.
Non consideriamo il fatto che con tutta probabilità il crocefisso puo' essere tranquillamente portato ed esposto in occasione della cerimonia.
Concordo sul fatto che vietare i simboli religiosi in un cimitero esclusivamente confessionale sarebbe abominevole. Qui tuttavia si parla di una struttura struttura di necessità comune a diverse fedi, non delle tombe o delle aree di sepoltura, nessuno toglie le croci dal cimitero vero e proprio. Altrimenti, dovremmo scandalizzarci per l'assenza di croci in alcune parti del Cimitero Monumentale di Milano, o dall'assenza d'immagini all'interno del famedio adiacente alla zona ebraica del cimitero Flaminio? Forse sarebbe stato meglio prevedere strutture separate, ma non scandalizziamoci per un gesto di tolleranza, per quanto mal pensato e probabilmente generato da gretto multiculturalismo d'accatto: uno dei motivi per cui possiamo dirci superiori è proprio per aver imparato il dovere della tolleranza, non gettiamo dalla finestra tutto questo per protesta verso intolleranti d'altre fedi.
Con questo non intendo negare che esista chi, invece, per terzomondismo o stupidità condona la barbarie di culture primitive, mentre cerca di zittire la voce della tradizione occidentale.
Al contrario: dobbiamo concentrarci su queste reali violazioni della libertà, senza lasciarci distrarre da provocazioni, volontarie o meno, che lasciano il tempo che trovano e non modificano i termini del problema.
tag: Chiesa, Islam, Famedio, Cultura
(Hat tip: Orpheus)
Qualcuno ha subito titolato "via le croci dai cimiteri". Si tratta di un atteggiamento comprensibile, ma temo tendenzioso e, secondo me, potenzialmente pericoloso per la stessa causa dell'identità europea ed occidentale.
Non consideriamo il fatto che con tutta probabilità il crocefisso puo' essere tranquillamente portato ed esposto in occasione della cerimonia.
Concordo sul fatto che vietare i simboli religiosi in un cimitero esclusivamente confessionale sarebbe abominevole. Qui tuttavia si parla di una struttura struttura di necessità comune a diverse fedi, non delle tombe o delle aree di sepoltura, nessuno toglie le croci dal cimitero vero e proprio. Altrimenti, dovremmo scandalizzarci per l'assenza di croci in alcune parti del Cimitero Monumentale di Milano, o dall'assenza d'immagini all'interno del famedio adiacente alla zona ebraica del cimitero Flaminio? Forse sarebbe stato meglio prevedere strutture separate, ma non scandalizziamoci per un gesto di tolleranza, per quanto mal pensato e probabilmente generato da gretto multiculturalismo d'accatto: uno dei motivi per cui possiamo dirci superiori è proprio per aver imparato il dovere della tolleranza, non gettiamo dalla finestra tutto questo per protesta verso intolleranti d'altre fedi.
Con questo non intendo negare che esista chi, invece, per terzomondismo o stupidità condona la barbarie di culture primitive, mentre cerca di zittire la voce della tradizione occidentale.
Al contrario: dobbiamo concentrarci su queste reali violazioni della libertà, senza lasciarci distrarre da provocazioni, volontarie o meno, che lasciano il tempo che trovano e non modificano i termini del problema.
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