Su internet è scoppiata una polemica a sinistra a proposito dei finanziamenti della giunta vendoliana in Puglia. Il punto è che Vendola sta concedendo, senza gara pubblica, un mega appalto per un ospedale a Taranto alla fondazione San Raffaele di Don Verzè. Insomma fa affari con un berlusconiano doc e socio d’affari del premier. Il bello (o la normalità se volete) è che il tutto è nascosto, censurato, smentito (anche se non è possibile smentire) perchè non può passare l’idea che un comunista vecchio stampo come Vendola possa favorire la sanità privata e soprattutto un amico di Berlusconi.
Vendola, tramite il suo blog, ha risposto alle domande di chi ha scoperto questa situazione con la solita fuffa e addirittura alla domanda 10 (Signor governatore sa che il suo amico don Verzé è socio d’affari di Berlusconi?) è riuscito incredibilmente a rispondere “No” e basta… Tra l’altro Vendola indirettamente fa capire che, nelle emergenze, è necessario bypassare l’iter lunghissimo della burocrazia italiana. Stile “emergenza-grandi appalti” per intenderci…
lunedì, agosto 30, 2010
Pecunia non olet, anche per Nichi
La doppia morale è una caratteristica dei vecchi comunisti e Nichi Vendola pare non fare eccezione: vorrebbe lo stato onnipotente, ma poi tocca affidarsi ai (finti) privati per far funzionare la baracca sanitaria, malgestita dai burocrati pubblici. Palmiro Togliatti faceva votare per la costituzionalizzazione del concordato, amnistiò i gerarchi fascisti che sino ad un secondo prima voleva tutti al muro e prese in considerazione l'ipotesi di sostenere l'opzione monarchica, in barba alla coerenza con i propri principi. Nel caso di Togliatti, erano scelte di vita o di morte, nel caso di Vendola, si parla d'interessi di bottega. D'altronde, anche il buon Marx sosteneva che la storia si ripete sempre: la prima volta in forma di tragedia. Oggi si assiste alla farsa, anche perché Vendola non ha l'abilità acrobatica di Togliatti nel giustificare i propri voltafaccia.
Hat tip il Fazioso:
Comments for this post
All comments