Il rendimento delle azioni americane dal 2000 al 2007? 1.66 . Praticamente Zero.
Chi talvolta capita su questo blog sa che, nonostante il mio giudizio positivo su alcuni facili capri espiatori altrui, quali gli USA e la "globalizzazione", altendo ad essere un "orso", abbastanza pessimista sull'andamento della maggior parte dei mercati finanziari.
Il risultato e' tuttavia inquietante anche per me: per vedere una decade con rendimenti tanto magri, bisogna tornare alla Grande Depressione e allo shock petrolifero degli anni Settanta.
Cosa e' successo? Siamo di nuovo di fronte ad una crisi di queste dimensioni? In parte si' e la colpa non e' ne' dei mercati, ne' della globalizzazione.
Gli USA si stanno incamminando verso il percorso gia' seguito in Europa, anche se in maniera forse reversibile e con qualche variazione dovuta al proprio ruolo imperiale: il rifiuto di accettare la realta' e, quindi , l'impossibillita' di reagire alle sfide che essa pone; con il corollario della sfiducia in una economia libera, con il suo meccanismo di prezzi che impietosamente costringerebbero a rimboccarsi le maniche, il ricorso all'intervento statale per mantenere l'ilusione della stabilita'; un aumento dello stato sociale per i poveri e per le aziende che sta gia' riducendo gli investimenti infrastrutturali sia pubblici che privati, in una spirale di interventi colmi di buone intenzioni e di conseguenze "inattese" solo per chi non vuole vedere.
Se non si inverte la rotta, i radical-chic progressisti americani e quelli nostrani avranno cio' che vogliono: un'America europea, un'America impoverita e sconfitta. A seguire, l'ennesima conseguenza falsamente inattesa: un secolo cinese, ossia un medioevo ad alta tecnologia, a cui i chierici traditori si stanno gia' rassegnando esattamente come si erano rassegnati ai sovietici ed ai nazisti una generazione fa.
Saremo tanto fortunati da trovare un Churchill o un Reagan?
venerdì, luglio 04, 2008
Decade '00, decade persa
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