Il senso dell'umorismo non e' una prerogativa di militanti, fedeli alla causa ed altri fanatici üpolitici e religiosi, per i quali il sarcasmo verso il nemico e' sacro diritto di satira, mentre l'umorismo nei loro confronti è invariabilmente insulto razzista bigotto e fascistoide; in Italia ne abbiamo avutew prove per decenni da parte soiprattutto della casta ex-sessantottarda artigliata agli strpuntini del sottopotere editoriale italiota. I danesi sono stait un pochino meno fortunati...
Poca sorpresa quindi che i sostenitori americani del nuovo idolo dei libberal de noantri, Barack Obama, si dimostrino altrettanto intolleranti dei loro corrispettivi all'amatriciana.
Il New Yorker può essere descritto in molti modi, ma è abbastanza a sinistra da impiegare termini come "conservatore" o "repubblicano" come un insulto. Eppure, quando si è permesso di uscire con una copertina che ironizza sulla sospetta "musulmanità " di Obama e sulle gaffe antiamericane ed ultrasinistre della moglie, si sono aperte le porte dell'inferno; apaprentemente, Obama è intoccabile a prescindere dalla libertà di parola o di espressione.
Insomma, è quasi come Maometto, anche per i suoi seguaci...
PS: parlando di sarcasmo venuto male, ecco come un cartoonist di sinistra immagina l'equivalente repubblicano. Nessuno si è sognato di fare altro che sorridere, ovviamente.
mercoledì, luglio 16, 2008
Obamismo
Posted by J.C. Falkenberg at 11:30 AM
Labels: Obama , Propaganda
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