venerdì, ottobre 01, 2010

Correa e il doppiopesismo "progressista"

Grande turbamento per la reazione indegna che gli scioperanti della polizia hanno avuto contro Rafaél Correa, colpevole di aver provato a ridurne i privilegi. Non si tratta di un colpo di stato, ma di anarchia all'interno della burocrazia statale.
Locke sosteneva che la rivolta contro il tiranno era necessaria per tutelare la libertà. La sinistra contemporanea è invece sempre pronta a condannare - giustamente- i tiranni non collettivisti, ma si preoccupa sempre di difendere i tiranni socialisti, eletti o meno prima di deturpare la democrazia. Salvo poi stupirsi quando scopre che le propria credibilità viene meno a seguito di questo doppiopesismo.

Difendiamo pure Correa, giustamente, da questo finto colpo di Stato, ma cerchiamo almeno di farlo turandoci il naso: a sinistra si è sempre celebrato quando dittatori di "destra" vengono spodestati, ma si festeggiano tuttora Chàvez e Castro, dittatori o quasi e ci si è stracciati le vesti quando l'esercito cerca di evitare che un'intera nazione venga tenuta in ostaggio da un demagogo come Zelaya in Honduras; un presidente che cercava d'imporre un referendum anticostituzionale; per molto meno, in Italia la stessa sinistra ha invocato colpi di mano per rovesciare il governo democraticamente eletto. Coerenza cercasi.

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