Il metodo di Marco Travaglio ed altri, ossia il mix fra interpretazioni tendenziose, mezze verità ed insulti puri e semplici , non ha soltanto origini lontane (Lenin, Mussolini e Bossi), ma anche un epigono americano: Matt Tabibi, bravo scrittore e pessimo giornalista. Per Rolling Stones ci ha già regalato un pamphlet anti-Goldman Sachs che è riuscito soprattutto a dimostrare quanto sia ignorante della materia di cui ha scritto; ha colpito solo casualmente qualcuno dei molti punti su cui sarebbe giusto criticare il settore bancario, salvo poi rovinare tutto con interpretazioni fra il paranoico ed il socialista (ossia la stessa scuola di pensiero che ha creato l'humus ideale per mostro che tanto detesta.
Adesso Tabibi si è messo a scrivere di TEA Party, con lo stesso metodo: incoerente e privo di senso, più che erroneo. Arrivando alla notevole conclusione, davvero imparziale e distaccata, che "sono tutti dei pezzi di m..." .
Confidiamo in un prossimo tour in compagnia del Marco nazionale.