Oggi si è spento William F.Buckley Jr. , il fondatore della "National Review" e uno degli uomini che di più ha fatto per la storia di tutto l'arcipelago intellettuale che si oppone allo statalismo. Il suo cpaolavoro è stato quello di portare avanti l'idea del fusionismo, ossia della desiderabilità della convivenza e del dialogo fra liberali, libertari, anticomunisti e tradizionalisti conservatori.
Come ricorda oggi la National Review Online nel necrologio, è stato il primo a credere che unificare in un solo movimento, politico e culturale, avrebbe potuto fare la differenza contro lo statalismo ed il collettivismo dilaganti. Forse non è stato il primo a dichiarare che la storia non stava per "svoltare a sinistra", maè sicuramente stato fondamentale nel fornire, almeno negli USA, una "casa" a tutti coloro che lo pensavano, a creare un ambiente nel quale, dalla fusione e dal confronto di differenti tradizioni, si è potuto formare un nuovo conservatorismo, dotato di rispettabilità intellettuale e talmente fiducioso in se stesso da fornire alternativa a tutto tondo alla sinistra dilagante, ma anche a credere che il corso degli eventi non condannasse all'oblio coloro che non erano collettivsti. Barry Goldwater, Ronald Reagan, Margaret Thatcher gli debbono molto, moltissimo.
Noi europei gli dobbiamo ammirazione e il migliore dei complimenti : l'imitazione del suo esempio. Fino a quando non riusciremo a costruire una vera alternativa a tutto campo allo statalismo , liberale e conservatrice, fino a quando non avremo l'orgoglio di crederci e di poter fare a meno di vivere delle idee e dei rifugiati dal mondo collettivista, i partiti politici di centrodestra vinceranno le battaglie elettorali, ma perderanno sempre la guerra, perché si ritroveranno a fornire una versione annacquata del verbo socialista.
Come ricorda oggi la National Review Online nel necrologio, è stato il primo a credere che unificare in un solo movimento, politico e culturale, avrebbe potuto fare la differenza contro lo statalismo ed il collettivismo dilaganti. Forse non è stato il primo a dichiarare che la storia non stava per "svoltare a sinistra", maè sicuramente stato fondamentale nel fornire, almeno negli USA, una "casa" a tutti coloro che lo pensavano, a creare un ambiente nel quale, dalla fusione e dal confronto di differenti tradizioni, si è potuto formare un nuovo conservatorismo, dotato di rispettabilità intellettuale e talmente fiducioso in se stesso da fornire alternativa a tutto tondo alla sinistra dilagante, ma anche a credere che il corso degli eventi non condannasse all'oblio coloro che non erano collettivsti. Barry Goldwater, Ronald Reagan, Margaret Thatcher gli debbono molto, moltissimo.
Noi europei gli dobbiamo ammirazione e il migliore dei complimenti : l'imitazione del suo esempio. Fino a quando non riusciremo a costruire una vera alternativa a tutto campo allo statalismo , liberale e conservatrice, fino a quando non avremo l'orgoglio di crederci e di poter fare a meno di vivere delle idee e dei rifugiati dal mondo collettivista, i partiti politici di centrodestra vinceranno le battaglie elettorali, ma perderanno sempre la guerra, perché si ritroveranno a fornire una versione annacquata del verbo socialista.