lunedì, febbraio 25, 2008

L’Avana, bel suol d'amore, di galere e di giunte militari

D'Alema si congratula con Raul Castro, fratello del lìder maximo e nuovo despota di Cuba, auspicando una svolta democratica. Incredibile, ci è coluto un po', ma persino Baffino si è accorto che a Cuba non sono tutte rose e fiori; forse qualcuno lgi ha racocntato delle persecuzioni sistematiche e delle carceri politiche dell’Avana, delle torture ai dissidenti, della repressione continua.
Oppure è ancora convinto che si tratti di complotti amerikani contro il valoroso popolo cubano, visto che ripone la propria fiducia in Raul, il capo-carceriere dell'isola, il padrone delle sue forze armate e dei servizi segreti.

Difficile, anche da destra, non avere un moto di tristezza, guardando la vera faccia della rivoluzione cubana : non quella trendy delle magliette di Che Guevara, ma un regime dove la TV di Stato alla cerimonia d'incoronazione di Castro II non riusciva a nascondere come gran parte dei boss fossero militari di mezz'età, come in una qualsiasi giunta militare latinoamericana degli anni'70 . Quello che , forse, Guevara avrebbe sempre voluto, da buon stalinista, ma che la propaganda che ne impiega il volto per anestetizzare le nuove generazioni vorrebbe da sempre nascondere.


Hat tip: MauroD

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