Si è spesso scritto da queste parti quanto ci avrebbe fatto piacere un partito unico del centrodestra . Il momento sembra arrivato, finalmente. Soprattutto se i cosiddetti" centristi" di Udc e Udeur verranno davvero lasciati fuori, potrebbe essere la nascita di un vero partito liberale e conservatore in Italia; una conseguenza parzialmente inattesa, vista l'offerta estesa anche all'UDC. Si continua a sperare che si tratti di offerta di pura cortesia e non di genuino desiderio.
L'unico rischio è che Pierfurby venga costretto dal partito a lasciar perdere i propri sogni di gloria come ago della bilancia e piegare la testa: in men che non si dica, ce lo ritroveremmo a capo di una corrente dedita all'evirazione ideologica del partito.
In questo caso, Veltroni non avrebbe del tutto torto a definirla una operazione di maquillage. Se però si riuscisse a partecipare senza palle al piede, sarebbe il neodemocristiano sindaco di Roma a doverci spiegare in cosa la sua accozzaglia di apparati cattocomunisti, di esperti di propaganda e di intellettuali autodefinitisi "antropologicamente superiori" sarebbe migliore del partito delle Libertà
PS: Quasi inutile, se non per dovere di cronaca e lieve disgusto, commentare l'evidente pregiudizio contenuto nel titolo del Corriere. Ci si dimentica di quanto una svolta di questo tipo fosse stata reclamata a gran voce proprio dagli opinionisti del quotidiano, non viene analizzata la novità, né i suoi impatti sulla struttura politica italiana. No, si parla soltanto della "spaccatura" dovuta al rifiuto di Casini di accettare la realtà e si erige la ferita al narcisismo politico al rango di "crisi". Complimenti.
L'unico rischio è che Pierfurby venga costretto dal partito a lasciar perdere i propri sogni di gloria come ago della bilancia e piegare la testa: in men che non si dica, ce lo ritroveremmo a capo di una corrente dedita all'evirazione ideologica del partito.
In questo caso, Veltroni non avrebbe del tutto torto a definirla una operazione di maquillage. Se però si riuscisse a partecipare senza palle al piede, sarebbe il neodemocristiano sindaco di Roma a doverci spiegare in cosa la sua accozzaglia di apparati cattocomunisti, di esperti di propaganda e di intellettuali autodefinitisi "antropologicamente superiori" sarebbe migliore del partito delle Libertà
PS: Quasi inutile, se non per dovere di cronaca e lieve disgusto, commentare l'evidente pregiudizio contenuto nel titolo del Corriere. Ci si dimentica di quanto una svolta di questo tipo fosse stata reclamata a gran voce proprio dagli opinionisti del quotidiano, non viene analizzata la novità, né i suoi impatti sulla struttura politica italiana. No, si parla soltanto della "spaccatura" dovuta al rifiuto di Casini di accettare la realtà e si erige la ferita al narcisismo politico al rango di "crisi". Complimenti.
Hat tip: Calamity Jane