Businessweek ospita una intervista all'analista bancaria che aveva previsto la débacledi Citigroup. Il panorama non è dei migliori e ci vorranno mesi per riportare il setore finanziario in uno stato pienamente operativo.
D'altro canto, gli hedge fund non sembrano più pessimisti a 360gradi: secondo i dati recentemente pubblicati, rimangono elevati i volumi di scommesse speculative sull'oro e le posizoni "corte" sull'indice Russell 2000, esemplificativo delle piccole e medie imprese americane; si sono quasi azzerate, tuttavia, le posizioni ribassiste sull'indice S&P500 e le posizioni rialziste sui titoli di stato americani a lunga. Aumentano anche le posizioni corte sulla volatilità degli indici maggiori .
In sintesi, questo significherebbe che la comunità degli hedge fund si aspetta, in aggregato, che gli indici maggiori si mantengano stabili, mentre l'economia in generale e le tensioni su altri mercati non si ridurranno significativamente. Tutto positivo, almeno per chi investe in Borsa?
Non ne sarei tanto sicuro. Dal mio punto di vista, tagliare posizioni sui bond a lunga scadenza e aprire posizioni lunghe sull'oro ha un altro significato molto chiaro: si prevede inflazione in salita e l'inflazione è stato l'unico , vero generatore di crisi di lunga durata nel mondo occidentale, dal dopoguerra ad oggi.
lunedì, febbraio 11, 2008
Inflazione e banche
Posted by Unknown at 11:53 PM
Labels: Banche , Finanza , Goldman Sachs , Inflazione , Merrill Lynch
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