La nostra opinione sull'infelice uscita del premier l'abbiamo tweetata poche ore fa: Berlusconi dovrebbe ricordarsi che è un premier di centrodestra e quindi attingere esempi liberali di promozione delle aree depresse. La signora Thatcher e l'esempio dello spettacolare successo di SUnderland o della Weslh Authority andrebbero benissimo; in mancanza di meglio e volendo fare i socialisti transitati a destra, suggeriamo la battaglia del grano e l'Agro Pontino. Sempre meglio che azzerare le probabilità di contrastare una egemonia culturale che sopravvive soprattutto grazie all'autolesionismo dell'avversario.
E' inutile che il premier si perda nei progetti di una università della libertà, se non riesce a togliersi le fette di salame rosso dagli occhi.
Per quanto riguarda il lato "nordico" della coalizione nazional-socialista, citiamo Phastidio:"Delle due l’una: o i leghisti non capiscono un accidente di economia oppure sono in realtà dei piccoli socialisti che puntano a centralizzare le relazioni economiche su ambiti territoriali più ristretti di quello nazionale. Probabilmente si tratta di un mix delle due ipotesi. O forse si tratta solo di propaganda per i gonzi, chissà."
Tutte e tre, in egual misura. In Italia i partiti nascono liberali e muoiono socialisti - e rischiano di portarsi nella tomba il resto della nazione.
Sarebbe ora di smetterla di rimasticare politiche collettiviste da sempre fallimentare e cercare di proporre, finalmente, riforme liberali in grado di rilanciare l'Italia. Basta smetterla di farsi accecare dal Sol dell'Avvenire e guardare vicino, alle proposte dei liberali di casa nostra, dentro e fuori il Parlamento. E' chiedere troppo ad un ex socialista brianzolo e ad un ex comunista varesotto?
lunedì, agosto 10, 2009
Boiate rooseveltiane
Posted by J.C. Falkenberg at 10:52 AM
Labels: Bossi , Liberalismo , PdL , Silvio Berlusconi
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