Vittorio Feltri, da quando è rientrato al Giornale, ha qualche piccolo problema di equilibrio. Dire che sia diventato più realista del Re è semplicemente un eufemismo: sembra quasi essersi tramutato nella versione in carta stampata di Emilio Fede. Potenza contante?
Per quanto mi sia divertito, da miscredente , allo spettacolo d'ipocrisia ecclesiale dato dal caso Boffo, il tono ed i metodi sono stati da tifoso, non da cronista. L'attacco a palle incatenate a Fini, poi, dimostra un serio problema d'equilibrio del Vittorio nazionale. Se persino Alemanno si chiede se Feltri é sicuro di aiutare il Centrodestra, è davvero il caso di pensare a quanti voti faccia guadagnare Feltri, in cambio dell'affondamento della reputazione del Giornale e della sua trasformazione in un foglio autorevole quanto il TG4. Feltri dovrebbe ricordare che lo stesso Berlusconi una volta ammise che "quando Emilio parla di me, perdo qualche migliaio di voti". Gli elogi di chi non è credibile non giovano all'autorevolezza dell'elogiato.
lunedì, settembre 07, 2009
Stento a crederlo, ma concordo con Alemanno
Posted by J.C. Falkenberg at 9:10 PM
Labels: Gianfranco Fini , Vittorio Feltri
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