Dispiace vedere baruffa fra due blogger che si apprezzano. 1972 accusa altri di avere "coda di paglia" , a causa di un post phastidioso colpevole di aver fatto notare come il quotidiano Il Fatto parrebbe essere un successo anche economico, laddove i "nostri" giornali non possano essere certo considerati paragoni di oculata gestione. Diciamo che si è caduti in un equivoco: non ci pare che far notare come un quotidiano possa funzionare senza sussidio pubblico significhi sposarne le idee; la miglior performance economica non è una manifestazione di superiorità culturale della propria parte politica, altrimenti a Repubblica non avrebbero parteggiato per una lunga serie di perdenti cronici. Siamo certi che non sia questo il senso del post e quindi ci pare difficile interpretarlo, come fa 1972, come una accusa alle idee di centrodestra.
E' sicuramente un'accusa a Vittorio Feltri, ovviamente: si tratta di una oggettiva prova a sfavore della retorica feltrina, teoricamente liberista che si abbevera alla fonte dei sussidi pubblici tanto retoricamente disprezzati; la tesi per cui sarebbe l'unico modo di fare giornalismo è smentita dai fatti, anzi, dal Fatto. Un colpo di fortuna, forse, o una momento transitorio derivante dalla novità e dal progresso tecnologico; tuttavia rimane il sospetto che si potrebbe fare di più per non dover predicare bene e razzolare male. Personalmente si vorrebbe che i conti del Fatto li potessero mostrare Il Giornale o Libero, visto che qui si continua a sposarne le idee, al di là delel campagne ad personam; l'equilibrio economico sarebbe un forte sostegno alle idee liberali che teoricamente sposano. In mancanza di coerenza, si potrebbe adottare maggior buon gusto e far notare le giravolte finiane senza ricorrere ad argomenti degni di Novella 2000, visto che mancano sia i numeri che l'innocenza. Forse anche le vendite milgiorerebbero ed in alternativa il direttore avrebbe più tempo per trovarsi un amministratore degno di questo nome: l'esperienza insegna che ottimi direttori possono essere pessimi manager.
E' sicuramente un'accusa a Vittorio Feltri, ovviamente: si tratta di una oggettiva prova a sfavore della retorica feltrina, teoricamente liberista che si abbevera alla fonte dei sussidi pubblici tanto retoricamente disprezzati; la tesi per cui sarebbe l'unico modo di fare giornalismo è smentita dai fatti, anzi, dal Fatto. Un colpo di fortuna, forse, o una momento transitorio derivante dalla novità e dal progresso tecnologico; tuttavia rimane il sospetto che si potrebbe fare di più per non dover predicare bene e razzolare male. Personalmente si vorrebbe che i conti del Fatto li potessero mostrare Il Giornale o Libero, visto che qui si continua a sposarne le idee, al di là delel campagne ad personam; l'equilibrio economico sarebbe un forte sostegno alle idee liberali che teoricamente sposano. In mancanza di coerenza, si potrebbe adottare maggior buon gusto e far notare le giravolte finiane senza ricorrere ad argomenti degni di Novella 2000, visto che mancano sia i numeri che l'innocenza. Forse anche le vendite milgiorerebbero ed in alternativa il direttore avrebbe più tempo per trovarsi un amministratore degno di questo nome: l'esperienza insegna che ottimi direttori possono essere pessimi manager.