Rand Paul è il vincitore, quasi a sorpresa, della nomination repubblicana per uno dei due seggi da senatore nel Kentucky. Ha tutto per piacere al popolo dei Tea Party americani, a partire dal (sopran)nome e cognome: e' il figlio di Ron Paul, repubblicano libertario famoso per l'opposizione inflessibile a qualsiasi aumento della mano statale sia in economia che in campo etico; in maniera più' controversa, ha votato contro ogni intervento militare USA al di fuori del territorio nazionale. Il soprannome che si e' scelto, Rand, e' una storpiatura intenzionale del proprio nome di battesimo intesa come omaggio ad Ayn Rand, l'autrice di Atlas Shrugged, celeberrimo romanzo filosofico in difesa della liberta' e del capitalismo quale sua incarnazione e baluardo.
Ci piacerebbe pensare che sia tutto merito del Tea Party e che siamo alla vigilia di un nuovo 1994, quando i rpeubblicani strapparono ai democratici il Congresso per la prima volta in 50 anni. Purtroppo e' solo parzialmente vero: il vento che soffia è soprattutto quello antipolitico e il giovane Rand si è battuto contro Trey Grayson, candidato ufficiale dell'estabilishment del partito; qualcosa di simile sta avvenendo anche all'interno del partito democratico, anche se a livello aggregato i repubblicani dovrebbero guadagnarne, essendo il partito all'opposizione.
Il movimento del Tea Party ha avuto grande peso e ha restituito energia alla componente libertaria e fiscalmente conservatrice del GOP, una componente essenziale per vincere ma che spesso ha meno voce di quella socialmente conservatrice. La sua struttura, non completamente assimilata a quella del partito, potrebbe evitare che la vittoria venga sprecata come accadde 15 anni fa. Allora, la carica riformatrice annegò nelle paludi di Washington fino a produrre la versione "democristiana" del Partito Repubblicano, fatta di spesa pubblica e appiattimento sulle istanze religiose, che lo ha portato al disastro.
mercoledì, maggio 19, 2010
Il libertario Rand Paul vince la nomination. Un nuovo 1994?
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