I sindacati greci mostrano una notevole somiglianza con quelli italiani. La reazione ad ogni problema, a quanto pare, è di scioperare: un dirigente sindacale ha appena annunciato la convocazione di uno sciopero generale ad inizio luglio per protestare contro la riforma delle pensioni, quellla riforma che porterebbe i greci a non poter più godere di una trentina d'anni di pensione in cambio di un paio di decenni di contributi. Quello che non vogiono capire, ovviamente, è che le proteste sono inutili : serviranno soltanto ad affossare ancora di più un'economia sull'orlo della bancarotta ed un governo che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non è illiquido, ma insolvente. Il fallimento, pardon la ristrutturazione, è quasi inevitabile a meno di sforzi eroici. Da quel che vediamo, la tragedia si sta già trasformando in farsa, anche se dubitiamo che alcun sindacalista d'ascendenza FIOM e di discendenza comunista riuscirà mai a cogliere l'amara ironia di un sindacato che sta devastando il futuro dei lavoratori.
martedì, giugno 29, 2010
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