Il presidente del FMI Dominique Strauss-Kahn sarà in visita da Zapatero venerdi'.
Nonostante il rally dei mercati, la fragilità della situazione è evidenziata dal fatto che la notizia ha immediatamente generato voci di un piano da 250miliardi per aiutare Madrid. Le voci sono state smentite dalla Commissione Europea, ma la situazione è talmente seria da far sospettare che il piano esista, ma che non si vogliano spaventar ei mercati discutendone apertamente. La Spagna ha un serio problema di deficit pubblico, un debito in rapido aumento, un sistema bancario in crisi ed un'economia in profonda crisi, legata ad un mercato immobiliare che mostra ben pochi segni di ripresa e con ben pochi settori in grado di avvantaggiarsi della debolezza dell'euro in maniera abbastanza significativa da far uscire la nazione dalla recessione. Per il momento, le aste dei titoli di Stato stanno avendo successo, ma non è chiaro quanto questo sia il risultato della fiducia degli investitori o invece della moral suasion della banca centrale spagnola verso le "proprie" banche, incentivate ad acquistare titoli, per non parlare delle operazioni di acquisto diretto di obbligazioni da parte della BCE.
Le grandi aziende spagnole, nelle parole del presidente del colosso bancario BBVA, stanno avendo sempre più difficoltà a finanziarsi sui mercati esteri, uno sviluppo comprensibile data la pessima reputazione della nazione che le ospita e la concorrenza sempre crescente del debito pubblico sovrano. La difficoltà di finanziarsi toglie ulteriormente ossigeno ai piani di investimento e sviluppo del settore privato, riducendo le probabilità di una forte ripresa indispensabile per un rientro dall'emergenza fiscale.
Come abbiamo scritto più volte, è la Spagna il vero problema dei cosiddetti PIGS, non la Grecia. E la struttura della SPV alla base del progetto di salvataggio paneuropeo , con tutti i suoi problemi, sta per essere seriamente messa alla prova.
Nonostante il rally dei mercati, la fragilità della situazione è evidenziata dal fatto che la notizia ha immediatamente generato voci di un piano da 250miliardi per aiutare Madrid. Le voci sono state smentite dalla Commissione Europea, ma la situazione è talmente seria da far sospettare che il piano esista, ma che non si vogliano spaventar ei mercati discutendone apertamente. La Spagna ha un serio problema di deficit pubblico, un debito in rapido aumento, un sistema bancario in crisi ed un'economia in profonda crisi, legata ad un mercato immobiliare che mostra ben pochi segni di ripresa e con ben pochi settori in grado di avvantaggiarsi della debolezza dell'euro in maniera abbastanza significativa da far uscire la nazione dalla recessione. Per il momento, le aste dei titoli di Stato stanno avendo successo, ma non è chiaro quanto questo sia il risultato della fiducia degli investitori o invece della moral suasion della banca centrale spagnola verso le "proprie" banche, incentivate ad acquistare titoli, per non parlare delle operazioni di acquisto diretto di obbligazioni da parte della BCE.
Le grandi aziende spagnole, nelle parole del presidente del colosso bancario BBVA, stanno avendo sempre più difficoltà a finanziarsi sui mercati esteri, uno sviluppo comprensibile data la pessima reputazione della nazione che le ospita e la concorrenza sempre crescente del debito pubblico sovrano. La difficoltà di finanziarsi toglie ulteriormente ossigeno ai piani di investimento e sviluppo del settore privato, riducendo le probabilità di una forte ripresa indispensabile per un rientro dall'emergenza fiscale.
Come abbiamo scritto più volte, è la Spagna il vero problema dei cosiddetti PIGS, non la Grecia. E la struttura della SPV alla base del progetto di salvataggio paneuropeo , con tutti i suoi problemi, sta per essere seriamente messa alla prova.