Magari chiudessero, come si augura u commentatore al post di Star-Sailor , ma non accadra'. SOno sopravvissuti al crollo dei regimi che adoravano, allo sbugiardamento di ogni loro illusione, alla puntuale confutazione di ogni loro argomentazione, ad ogni dimostrazione empirica della propria fallacia, dei propri errori; cosa volete che sia il rischio di unpiccolo fallimento?
Se proprio non arriveranno amici, compagni (di merende), sodali e "progressisti" a tassametro vari, al peggio i soldi li metteremo noi contribuenti, per salvare quel monumento all'idiozia ed al rifiuto della realta' che va sotto il nome di Manifesto.
Non e' concepibile, per Lorsignori, che degli specchiati paladini della liberta' ,della democrazia, del Presidente Mao e di Pol Pot, dei coraggiosi compagni guerrieri pardon imparziali giornalisti si ritrovino a spasso, solo perche' il loro giornale non se lo fila nessuno.
La notizia, tuttavia, non mi rende per nulla felice, per un motivo: la crisi del Manifesto non e' lo specchio di una crisi dell'illusione socialista, ma, come si fa notare, il risultato del successo nelle redazioni italiane di tale impostazione . Non serve piu' un Manifesto, quando ci sono Corsera e Repubblica a spandere lo stesso liquame. Abbiamo poco da ridere, insomma.
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sabato, giugno 24, 2006
Fallimento Manifesto
Posted by Unknown at 1:03 PM
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