lunedì, giugno 19, 2006

Sestri takeways and fallout and follow up


Primo: complimenti ed applausi a chi ha materialmente organizzato il convegno di Sestri e, non pago, ne fa cronaca. Non sono certo di aver titolo per discutere di Sestri. Non sono un aggregatore, non sono un "comunicatore" . Sono stato semplicemente uno spettatore, che di passaggio nota che una delle sintesi migliori appartiene ad una blogger che non c'era e che e' troppo logorroico per tacere. Voglio solo ringrazaire chi c'era, chi ho incontrato per la prima volta e quelli che gia' conoscevo e che mi ha fatto davvero piacere incontrare di nuovo.

Visto che c'e' chi ha gia' scritto, o addirittura registrato, una cronaca (di cui non si puo' che ringraziare l'ottimo Ale, conosciuto ieri, aspettando RAZ) , oppure un contrappello, passiamo ai commenti.
Personalmente non credo che qui abbiamo una applicazione della legge di Sturgeon, anche se comprendo in pieno le motivazioni della stizza di Jinzo: e' vero che vi e' stata una sorta di "mutazione genetica" semi-ufficiale del convegno, che ha parzialmente modificato le priorita' di molti dei partecipanti .
In termini generali, la prima giornata del convegno e' forse partita un po' lentamente, pur avendo alcuni spunti interessanti; ma forse ho quest'impressione perche' era la parte che interessava meno ai "tocqueville-party-goers" ed ai rifondatori liberali come il sottoscritto, ma era centrale per gli interessati ai media in senso lato.
La seconda giornata e' sicuramente partita meglio, avendo chiarito alcune delle posizioni su T-V e soprattutto cosa c'e' nei suoi "dintorni" all'interno della CdL, in termini di iniziative culturali.

Personalmente sono d'accordo con Jinzo riguardo all'opportunita' di lasciare le briglie sciolte a T-V, opportunita' resa piu' agevole dalle nuove scelte tecnologiche di cui si e' sentito parlare a Sestri.
Per quanto riguarda lo sviluppo ulteriore, editoriale, come vorrebbe il mio politico preferito , non credo oltretutto che questa "anarchia metodologica" possa portare problemi: senza necessita' che l'aggregatore debba strutturarsi eccessivamente o
addirittura trasformarsi direttamente in un progetto politico
esplicito, CJ (che spero vivamente non metta in pratica la minaccia d'abbandono della blogosfera), ha tratteggiato la soluzione nell'estensione degli strumenti a disposizione dei cittadini di tocque-ville.it, per collegarsi in vista di progetti maggiormente mirati, sia dal punto editoriale che da quello politico e puntare su di uno sviluppo parallelo di partei della blogosfera intorno a T-V, grazie anche a IdeAzione e alla Fondazione Ideazione, od anche a progetti gia' avviati, come Neo-lib, senza dover con questo stravolgere la parte originaria di tocque-ville, ossia l'aggregatore fusionista e lib-con, utilissima agora' per tutti i componenti delle culture politiche dell'area liberale e moderata.


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