mercoledì, giugno 28, 2006

Referendum, la sindrome di Stoccolma

Ho dovuto attendere quaalche giorno: se avessi commentato prima, avrei vomitato l'inverosimile. Soprattutto contro un centrodestra pavido, diviso, incapace d'incidere.

Perche' se abbiamo una classe dirigente che andrebbe chiamata "classe digerente" , non e' (tutta) colpa loro. E' colpa nostra, degli Italiani non sinistri, dalla classe dirigente in giu' fino alla massa degli elettori. Assenteisti, disinformati, poco interessati alla politica. Senza comprendere che, se vogliamo essere lasciati in pace per il novantanove per cento della nostra vita, dobbiamo fare in modo che al governo non ci vadano statalisti e collettivisti di vario tipo. Altrimenti, si ritorna ad essere pecore da mungere dal lunedi' successivo alle elezioni.

Mi vorrei concentrare su di un punto che ho trovato particolarmente irritante: il clamoroso complesso d'inferiorita' , che questo referendum non ha fatto altro che ribadire in maniera esemplare.
A sinistra, ogni singolo quotidiano, ogni trasmissione televisiva marginalmente gestita od influenzata dai "progressisti" non si e' limitata a pubblicare i commenti dei costituzionalisti contrari alla riforma; si e' letteralmente scatenata, inventandosi panzane belle e buone e pubblicando manifesti allucinanti, gonfi di contraddizioni ed inesattezze neppure lontanamente collegate alla riforma. Nessuno, o quasi, ha fiatato di fronte a bufale degne di agit-prop staliniani (la ghianda non cade mai lontano dall'albero); un esempio clamoroso sono i manifesti DS a Roma, che promettevano meno burocrazia e piu' diritti votando NO - certo, guardando questo Governo si vede come sta sfoltendo la burocrazia, a partire da ministr e sottosegretari.

Il fronte del si', con qualche valorosa eccezione, si e' limitato ad una difesa d'ufficio a mezza voce . Mediaset e' stata, nella migliore delle ipotesi, neutrale.Nella peggiore, un'altra voce per il NO.

E tuttavia, al primo stormir di fronde, al primo messaggio politico per il si', da sinistra e' partito l'assalto all'arma bianca con l'accusa di essere "di parte". Al solito, chi scrive da sinistra e' per definizione imparziale e corretto, anche quando urla il falso o l'assurdo, anche quando fa esplicitamente parte di un comitato. Chi comunica da destra, invece, ha torto a prescindere.
Fino a qui, siamo nella triste normalita'. Quello che mi ha sconvolto e' stata la quasi totale assenza di reazione dagli esponenti politici del centrodestra, di fronte ad una occasione del genere. Zero. Come se anche i nostri "digerenti" fossero convinti della verita' della propaganda avversaria.
Se combattiamo battaglie del genere come se fossero gia' perse, come possiamo pensare di vincere quelle davvero difficili? Siamo in piena sindrome di Stoccolma.

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