domenica, novembre 05, 2006

La sinistra In piazza contro il governo? Certo che no...

Secondo Prodi, le 100mila persone in piazza ieri non manifestavano contro il Governo, ma "contro il precariato", contro il quale il suo Governo starebbe già alacremente lavorando. Seguendo la stessa logica, il commerciante che si ritrova una bomba davanti al negozio non dovrebbe preoccuparsi: l'Onorata società non ce l'ha con lui e tutto ciò che deve fare è, semplicemente, pagare.

In fondo però ha forse ragione Stefano Folli, forse i reazionari rossi non erano davvero in piazza contro Romano Prodi, alleato di ferro di Bertinotti nell'ottica fanfaniana, ossia corporativa, che ben conosciamo: l'obiettivo sarebbe la pulizia etnica della sparuta componente riformista del cenotrosinistra. Ancora peggio, quindi. Non sia mai che qualcuno di loro potesse trovare ascolto e dimostrare la fondatezza elle proprie idee, semplicemente mettendole in pratica. Il volgo potrebbe perfino accorgersi che funzionano e - orrore! - cominciare a ragionare.

Nel frattempo, nessuno ha avvisato il compagno Caruso, che è ancora più esplicito, nel caso il messaggio non fosse arrivato forte e chiaro al primo tentativo:
Francesco Caruso, esponente no-global di Rifondazione, avverte: 'Anche il Governo e' precario,ha sottoscritto un contratto a termine con gli elettori e deve rispondere a 2 milioni di precari'.
Dei milioni di Italiani talmente poco precari da non essere mai licenziabili anche in caso di integrale nullafacenza, che con il peso della propria manomorta da Antico Regime impediscono ad altri milioni di concittadini di trovare un lavoro adeguato, nessuno si preoccupa, invece, se non per rassicurarli. Complimenti.
Il problema, secondo Governo e sfascisti rifondaroli, sarebbe quel 7 per cento di precari veri e propri, non il 23 percento di lavoratori clandestini, senza tutele e che non paga tasse né contributi. Si sa, sono probabilmente compagni che sbagliano, trovandosi in stragrande maggioranza nelle nuove "regioni rosse", quali la Campania. Molto più semplice massacrare chi almeno cerca di pagare qualcosa, piuttosto che prender di petto camorre e sanfedisti vari.

Paradossi per gente col paraocchi: buona parte dell'elettorato della sinistra radicale è costituito da veri e propri "rentiers", per quanto piccole siano le rendite: pensionati, statali, disoccupati organizzati, evasori legalizzati cooperativi, categorie protette e reclamanti protezione dalla concorrenza e da regole di merito, per i più vari motivi ; il resto è costituito da ragazzini illusi, intellettualmente storpiati da una scuola che ha insegnato loro a chiamare giustizia la rapina e filosofia l'irrazionalità. Se lo sommiamo alla massa d'urto sindacale, nella quale la maggioranza è composta di statali e pensionati, di fatto assistiamo ad un paradosso: i cosiddetti rivoluzionari prendon voti da coloro che dovrebbero definire "biechi reazionari", se fossero coerenti con la propria propaganda e non con ciò che scrivono appena lontani dai riflettori.


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