domenica, novembre 05, 2006

Squadrismi pacifinti: aggredito dagli autonomi il padre di Vanzan, caduto a Nassirya

Ricorda il figlio ucciso in Irak: botte dagli autonomi. Interessante metodo dialettico, indubbiamente.

Enzo Vanzan sembra un pugile sconfitto, la faccia pesta, l’occhio sinistro gonfio e nero. Le ha prese, ma non sul ring: nel pieno centro di Padova, nel cuore del Veneto civile e laborioso, l’altra sera. Aveva appena finito di partecipare a un convegno di solidarietà con le forze armate, lui che nel maggio di due anni fa perse un figlio militare in Irak, Matteo, caporalmaggiore dei lagunari, «gigante buono» ucciso a Nassirya da una granata. Erano passate da poco le 23 e con Vanzan c’erano altre cinque persone, tra cui il deputato di Alleanza nazionale Filippo Ascierto, ex carabiniere. Il raid di un commando, pugni e calci da squadristi dei centri sociali. Il segnale di allarme era suonato poco prima delle 21, quando un gruppetto di autonomi era passato a strappare le locandine della manifestazione. La solita provocazione, hanno pensato gli organizzatori della serata. [... ]
«Eravamo rimasti in sei - ricostruisce il deputato - stavamo facendo due passi verso piazza dei Signori, volevamo andare a mangiare una pizza. Ci sono piombati alle spalle, in perfetto silenzio, io ne ho visti quattro ma forse erano più numerosi, ci hanno scaricato pugni e calci ovunque. Vanzan è caduto a terra e su di lui si sono accaniti. Il pestaggio sarà durato mezzo minuto, poi sono scappati. Un’azione veloce ma dura, cattiva».
Pace subito, senza se e senza ma. La Pace Eterna?

(Hat Tip: il Mascellaro, fonte: Il Giornale)


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