domenica, novembre 19, 2006

Nuove vette. Il governo siriano imita gli shahid

Il governo siriano, preoccupato per le notizie sul proprio coinvolgimento nell'assassinio del primo ministro libanese Rafik Hariri, minaccia di autodistruggersi o di scatenare una campagna di repressione se l'indagine dovesse continuare.

La stabilità del regime siriano rischia di esser compromessa dal Tribunale internazionale per l'omicidio dell'ex premier libanese Rafik Hariri, dopo che i suoi vertici sono stati accusati di aver pianificato l'attentato del 14 febbraio 2005. «Bashar al-Assad ha ordinato di uccidere Hariri per stroncare le forze emergenti in Libano», ha affermato meno di ventiquattr'ore fa l'ex numero due del regime di Damasco, Abd al-Halim Khaddam, dal dicembre 2005 in esilio a Parigi. Accuse infondate, hanno risposto responsabili siriani: «Siamo i primi a voler giungere alla verità sull'omicidio Hariri, ma il tribunale deve aprirsi solo a conclusione dell'inchiesta», ha dichiarato l'ambasciatore siriano a Londra Sami al-Khaymi (da liberali per israele).


Praticamente, i metodi degli shahid e degli scudi umani elevati a strumento di relazioni internazionali! Complimenti per l'innovazione, come minimo ci si puo' attendere a breve una visita di d'Alema per "aprire un dialogo". Si dialoga con chi stupra, sembra normale dialogare con chi dovrebbe gestire una nazione ed invece tiene comportamenti da Anonima Sequestri o peggio.





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