Il governo siriano, preoccupato per le notizie sul proprio coinvolgimento nell'assassinio del primo ministro libanese Rafik Hariri, minaccia di autodistruggersi o di scatenare una campagna di repressione se l'indagine dovesse continuare.
La stabilità del regime siriano rischia di esser compromessa dal Tribunale internazionale per l'omicidio dell'ex premier libanese Rafik Hariri, dopo che i suoi vertici sono stati accusati di aver pianificato l'attentato del 14 febbraio 2005. «Bashar al-Assad ha ordinato di uccidere Hariri per stroncare le forze emergenti in Libano», ha affermato meno di ventiquattr'ore fa l'ex numero due del regime di Damasco, Abd al-Halim Khaddam, dal dicembre 2005 in esilio a Parigi. Accuse infondate, hanno risposto responsabili siriani: «Siamo i primi a voler giungere alla verità sull'omicidio Hariri, ma il tribunale deve aprirsi solo a conclusione dell'inchiesta», ha dichiarato l'ambasciatore siriano a Londra Sami al-Khaymi (da liberali per israele).
Praticamente, i metodi degli shahid e degli scudi umani elevati a strumento di relazioni internazionali! Complimenti per l'innovazione, come minimo ci si puo' attendere a breve una visita di d'Alema per "aprire un dialogo". Si dialoga con chi stupra, sembra normale dialogare con chi dovrebbe gestire una nazione ed invece tiene comportamenti da Anonima Sequestri o peggio.
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