Cosa succede quando si mettono insieme 70 milioni di dollari di finanziamenti statali, il Medio Oriente ed un produttore della CNN? Ecco a voi Al-Hurrah, un canale televisivo dove si celebra l'11 settembre, si intervista genuflessi il capo di Hezbollah e poi lo si critica come troppo moderato, si appoggiano i denigratori dell'Olocausto e si definisce Israele "lo stato giudaico sulle terre di Palestina ".
Il reportage di Joel Mowbray è inquietante. Al-Hurrah è stata fondata con il denaro del Dipartimento di Stato USA, allo scopo di fornire una fonte d'informazioni che fosse all'altezza degli standard occidentali in tema di accuratezza dell'informazione e per contestare la propaganda e le menzogne più smaccate che in Medio Oriente vengono quotidianamente spacciate come realtà storica a mezzo televisivo.
Sotto la guida del suo primo direttore, il musulmano libanese Mouafac Harb, Al-Hurrah ha frequentemente assolto al proprio compito. Un esempio lampante è l'Olocausto, negato o schernito in tutta l'area: per la prima volta in assoluto, una TV araba mandò in onda una intervista ad Eli Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio, nonché le celebrazioni del 60mo anniversario della liberazione di Auschwitz.
Dallo scorso Novembre, la direzione è stata assunta da Larry Register, ex produttore per la CNN, anche nota come Communist News Network fra i conservatori americani. Il cambio di direzione non poteva essere maggiormente chiaro: adesso, Al-Hurrah ha trasmesso le celebrazioni per il 19mo anniversario dell'Hezbollah libanese. Ha inoltre seguito in maniera molto dettagliata e favorevole la conferenza iraniana dedicata alla negazione dell'Olocausto, definendo "non scientifici" gli storici occidentali che sostenevano l'esistenza della Shoah e presentando invece in una luce favorevole .
In cambio, qualcosa è stato tagliato: i servizi che denunciavano corruzione e violazioni dei diritti umani nei Paesi arabi sono quasi scomparsi.
Probabilmente, per far posto all'intervista di 30 minuti con Hassan Nasrallah, capo dell'Hezbollah libanese responsabile dei lanci di razzi contro obbiettivi civili nel Nord d'Israele, intervista seguita da un dibattito nel quale lo stesso Nasrallah è stato criticato per essere "troppo moderato". O alle trasmissioni nel quale il membro di Al-Qaida Muhammed Hanja celebrava la "sconfitta" americana dell'11 Settembre.
D'altronde, non è tutta colpa di Mr.Register: non parla arabo, di conseguenza potrebbe sostenere di non essere al corrente di quello che la "sua" emittente trasmette.
A questo punto ci si dovrebbe chiedere a cosa serve un sussidio da 70 milioni di dollari, per avere un clone di al-Jazeera, senza nemmeno la denuncia della corruzione imperante? E' la domanda che ha posto di recente una commissione bipartisan del Congresso americano. La risposta non è stata gradevole.
Sotto la guida del suo primo direttore, il musulmano libanese Mouafac Harb, Al-Hurrah ha frequentemente assolto al proprio compito. Un esempio lampante è l'Olocausto, negato o schernito in tutta l'area: per la prima volta in assoluto, una TV araba mandò in onda una intervista ad Eli Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio, nonché le celebrazioni del 60mo anniversario della liberazione di Auschwitz.
Dallo scorso Novembre, la direzione è stata assunta da Larry Register, ex produttore per la CNN, anche nota come Communist News Network fra i conservatori americani. Il cambio di direzione non poteva essere maggiormente chiaro: adesso, Al-Hurrah ha trasmesso le celebrazioni per il 19mo anniversario dell'Hezbollah libanese. Ha inoltre seguito in maniera molto dettagliata e favorevole la conferenza iraniana dedicata alla negazione dell'Olocausto, definendo "non scientifici" gli storici occidentali che sostenevano l'esistenza della Shoah e presentando invece in una luce favorevole .
In cambio, qualcosa è stato tagliato: i servizi che denunciavano corruzione e violazioni dei diritti umani nei Paesi arabi sono quasi scomparsi.
Probabilmente, per far posto all'intervista di 30 minuti con Hassan Nasrallah, capo dell'Hezbollah libanese responsabile dei lanci di razzi contro obbiettivi civili nel Nord d'Israele, intervista seguita da un dibattito nel quale lo stesso Nasrallah è stato criticato per essere "troppo moderato". O alle trasmissioni nel quale il membro di Al-Qaida Muhammed Hanja celebrava la "sconfitta" americana dell'11 Settembre.
D'altronde, non è tutta colpa di Mr.Register: non parla arabo, di conseguenza potrebbe sostenere di non essere al corrente di quello che la "sua" emittente trasmette.
A questo punto ci si dovrebbe chiedere a cosa serve un sussidio da 70 milioni di dollari, per avere un clone di al-Jazeera, senza nemmeno la denuncia della corruzione imperante? E' la domanda che ha posto di recente una commissione bipartisan del Congresso americano. La risposta non è stata gradevole.
Ai tempi della Cortina di Ferro e dell'oppressione comunista, i dissidenti dell'Europa Orientale si ricvolgevano ad emittenti come Radio Free Europe e Voice of America come a fonti per ottenere ciò ch ei media ufficiali non dicevano. Qualcuno davvero crede che la Guerra Fredda sarebbe finita prima, se si fosse permesso al Cremlino di trasmettere la propria propaganda anche dalle onde radio appoggiate dall'Occidente?
Fonte: OpinionJournal, Joel Mowbray, Powerline
tag: Media, TV, Medio_Oriente, Propaganda, Sinistra