Il libero commercio è uno dei pochi punti dove il consenso degli economisti è pressoché totale: i dati e la storia mostrano che la chiusura economica porta al disastro, mentre l'apertura al commercio con l'estero porta prosperità.
Il problema sono gli economisti che sostengono di aver "trovato " una soluzione per "migliorare" la semplice apertura al mondo.
Il risultato di solito varia fra il disastro e il semplice rallentamento della crescita, a seconda della "cura" proposta. L'Economist oggi difende a spada tratta e spiega molto chiaramente i benefici del libero commercio: se ne sentiva il bisogno, visti i venti di protezionismo che sentiamo spirare e dopo la malaugurata scelta del Nobel a Paul Krugman, che in più di un caso ha cercato di giustificare scelte velatamente nazionalistiche e protezionistiche.
venerdì, febbraio 06, 2009
Crociate da seguire
Posted by J.C. Falkenberg at 9:50 AM
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