Figuriamoci se lo possiamo -o vogliamo - capire noi, cosa fosse Il socialismo:
"Interno notte. E’ il 15 luglio 1996 e sono quasi le tre del mattino. Bettino è accanto a Luca e sta ammaliando un bivacco di attenti ragazzotti. Da ore. Discorsi pazzeschi che spaziano dai più incredibili retroscena sul terrorismo a improbabili affreschi sulla guerra d’Africa, e in quel momento non c’è altro luogo al mondo dove valga la pena di essere. Si parla anche di socialismo, ovviamente. Il socialismo di qua, il socialismo di là. Perché il socialismo, del resto il socialismo. “Che poi il socialismo – scandisce Bettino, e ci mette in mezzo un pausa delle sue, lunga, ma lunga – che cazzo sia, non l’ha ancora capito nessuno”. Risate timide. Poi isteriche. I ragazzotti stramazzano dal ridere e Bettino li guarda come se gli stessero facendo un affronto, ma poi sorride, comincia a ridere anche lui, forte, ma un po’ di lato, perchè si vergogna."
Filippo Facci via toscanoirriverente via Cormorano