In Campania il Pdl candida Caldoro, socialista. Non ex-socialista: ancora tale. Non posso che concordare con Camelot, aggiungendo un paio di riflessioni:
Se in Campania il candidato del Pdl dovesse essere davvero Stefano Caldoro, per me sarebbe un problema votarlo: è un uomo di sinistra, un socialista; e la mia preferenza l’ho sempre e solo accordata a persone di centrodestra.
Votare Caldoro, per me, sarebbe come votare Pier Luigi Bersani: un atto contro natura (per l’ex socialista Valium Feltri, invece, sarebbe una cosa più che accettabile).
Il caso Polverini, sindacalista e socialista di destra, si ripete quindi in Campania. Due riflessioni si impongono: la prima è che questa volta Fini ed i finiani non c'entrano; la peste socialista ha sfortunatamente contagiato l'intero partito e per discutere di questo problema dobbiamo dimenticarci l'opinione sul presidente della Camera.
Sarebbe ora di crescere una classe dirigente liberale e conservatrice, invece di affidarci a collettivisti di vario genere, bravissimi a spendere voti e danaro di destra per programmi di sinistra, lasciandoci cornuti e mazziati, per rimanere in tema campano. Altrimenti aspettiamoci, per l'ennesima volta, la disintegrazione del panorama politico a destra e una risalita dell'astensione o delle frange estreme: perché votare PdL , quando diventa indistinguibile dal PD? Solo perché abbiamo qualche chierichetto in più?