Barack Obama ha provlamato la giornata nazionale dell'imprenditore.
Purtroppo, sia le sue azioni che le sue amicizie sembrano indicare come non conosca la differenza fra un faccendiere ed un imprenditore. Parliamo del Presidente che ha minato la certezza del diritto commerciale, si è vantato di aver aumentato burocrazia e regolamentazioni, interferisce allegramente con il funzionamento del mercato ogni volta che può e che, dulcis in fundo, vorrebbe alzare le tasse proprio sulla classe imprenditoriale.
Sarebbe una crudele ironia, la beffa dopo l'insulto, anche senza considerare un'ipotesi ancora più inquietante: che Obama non conosca la differenza fra imprenditori e faccendieri. Gli "imprenditori" di Obama non sono i produttori di ricchezza, se non incidentalmente. Sono coloro che hanno beneficiato di aiuti di Stato, dei favori di burocrati ed amministratori pubblici, o la cui carriera si basa su "affari" all'ombra delle pressioni politiche. D'altronde, Obama si è sempre circondato ed ha fatto carriera in un ambiente ben poveri d'imprenditori, ma pieno, oltre che di terroristi e razzisti, di faccendieri come Tony Retzko, condannato di recente, o come il suo ex "zar dell'automobile", Steve Rattner, colto con le mani nel sacco a corrompere consiglieri di fondi pensione e che rischia l'interdizione a vita dall'industria finanziaria.
Hat tip (con alcunoe interessanti note storiche) su Downsizing the federal government