Personalmente ritengo sensato quello che fa notare l'Anarca nel suo post, che il conflitto d'interessi di Berlusconi e' talmente palese da essere in pratica neutralizzato. In secondo luogo, aggiungo, sarebbe sufficiente dare uno sguardo ai curricula ed alla storia personale del 75 per cento dei dipendenti e dirigenti Mediaset, o al 75 per cento della programmazione delle emittenti berlusconiane, per capire che se l'Italia votasse come loro, Fausto Bertinotti sarebbe Primo Ministro.
Per andare sul sicuro, tuttavia, Mediaset ha deciso di crearsi un altro conflitto d'interessi, di segno opposto, assumendo Barbara Palombelli, moglie di Francesco Rutelli. E poi dicono che i sinistrorsi sono contro la famiglia. Forse e' vero, ma di certo non sono contro al familismo amorale, o contro l'impiego dello strumento familiare per aggirarlo.
Senza parlare di Carlo De Benedetti, contemporaneamente padrone del quotidiano-partito piu' influente d'Italia; imprenditore dalle numerose avventure solitamente in settori pesantemente regolati e quindi sensibli all'influenza politica; orgogliosa "tessera numero 1" del costituendo Partito Democratico, tanto da indicarne l'organigramma di vertice in una celeberrima intervista. Organigramma in cui, a proposito, Prodi veniva descritto come una mera figura di transizione.
Si sa, il conflitto d'interessi e' quello di Berlusconi. Quelli altrui sono sinergie o benemeriti sacrifici d'imprenditori idealisti.
Per andare sul sicuro, tuttavia, Mediaset ha deciso di crearsi un altro conflitto d'interessi, di segno opposto, assumendo Barbara Palombelli, moglie di Francesco Rutelli. E poi dicono che i sinistrorsi sono contro la famiglia. Forse e' vero, ma di certo non sono contro al familismo amorale, o contro l'impiego dello strumento familiare per aggirarlo.
Senza parlare di Carlo De Benedetti, contemporaneamente padrone del quotidiano-partito piu' influente d'Italia; imprenditore dalle numerose avventure solitamente in settori pesantemente regolati e quindi sensibli all'influenza politica; orgogliosa "tessera numero 1" del costituendo Partito Democratico, tanto da indicarne l'organigramma di vertice in una celeberrima intervista. Organigramma in cui, a proposito, Prodi veniva descritto come una mera figura di transizione.
Si sa, il conflitto d'interessi e' quello di Berlusconi. Quelli altrui sono sinergie o benemeriti sacrifici d'imprenditori idealisti.
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