venerdì, settembre 01, 2006

Pietro Ichino serve. Non questa volta, ma serve.

Abr commenta ngeativamente la proposta Ichino sulla pubblica amministrazione, AtrocePensiero si chiede addirittura a cosa serva Pietro Ichino. Credo sia necessario separare la proposta dal suo autore e dalle reazioni che ha provocato.
La proposta di Ichino per il pubblico non e' particolarmente originale o coraggiosa, su questo non ci piove. Al contrario, aggiunge poco o nulla al dibattito sulla materia della tradizionale tolleranza per i fannulloni, se non perche' qualcuno a sinistra non reagisce negando l'evidenza.
Questo pero' non toglie che Ichino abbia dato notevoli contributi progettuali per il rinnovo del sindacato; in questo senso, Ichino e' servito e ci serve ancora.
Personalmente preferirei privatizzare l'intera cosa pubblica e gia' che ci siamo "privatizzare" i sindacati; purtroppo, il clima politico in Italia e' ostile al mercato indipendentemente dal colore politico della maggioranza in carica, anche se lo e' meno se in sella c'e' in governo senza nostalgici di Breznev e Pol Pot; di conseguenza, sono le proporste sulla falsariga di quelle di Ichino ad avere probabilita' maggiori di essere recepite. Si tratta di un primo passo; piccolo e forse falso, sul settore pubblico, migliore nei suoi scritti di maggior respiro. Ma almeno si comincia.

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