venerdì, settembre 01, 2006

Espropri proletari a Marghera

Il colosso chimico Dow Chemical, ha comunicato la decisione di chiudere alcuni stabilimenti fuori dagli Usa per ridurre i costi operativi di 160 milioni di dollari all'anno. Fra questi spicca quello di Porto Marghera, fermato ad agosto per lavori di manutenzione.
Il sindacato non trova di meglio che fare la voce grossa e minacciare l'esproprio :
'Se la Dow Chemical ci chiederà di disattivare gli impianti, non lo faremo. Risponderemo con la disobbedienza civile''. ''La fabbrica si trova in condizioni di pre-riscaldamento - spiega il sindacalista Gianluca Bianco della Cisl - e noi così la manterremo, fino a che non subentra un'alternativa. Se costretti, valuteremo anche l'ipotesi di una temporanea autogestione''.
Ossia di un esproprio, di grazia, possibilmente con l'aiuto del governo?
''E' evidente che in queste condizioni si pone con urgenza - sottolinea Bianco - la necessità che il governo risponda alla nostra richiesta di convocazione, per chiarire quale sarà la prospettiva''.
"La prospettiva" del sindacalista Bianco mi sembra gia' abbastanza chiara: non si fa cenno alla redditivita' dell'impanto, ne' alle ragioni per cui la proprieta' lo vorrebbe chiudere, perdendo cosi' il proprio investimento a Marghera; sarebbe invece necessario chiedersi le motivazioni che hanno fruttato a Marghera l'inserimento nella lista degli impianti da chiudere, motivazioni che probabilmente hanno a che fare lcon la scarsa efficienza complessiva dello stabilimento: vuoi per cattiva gestione, vuoi per diseconomie esterne, vuoi per un costo del personale eccessivamente elevato, forse non in termini assoluti, ma in rapporto alla quantita' e qualita' di ore lavorate. La prima di queste ipotesi puo' esere scartata: costerebbe meno sostituire la dirigenza piuttosto che chiudere e rinunciare all'investimento. Le restanti cause sono relative al ruolo del governo e a quello dei sindacati, ossia almeno parzialmente indipendenti dal comportamento aziendale: perche' allora dichiarare guerra alla Dow?
Se davvero la CISL ritiene che l'impianto sia profittevole allo stato attuale, perche' non impiega una parte delle proprie notevoli risorse economiche e lo rileva, invece di suggerire che il contribuente italiano sovvenzioni lo stile di vita dei propri associati?



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