domenica, marzo 04, 2007

Ognuno è il terrone di qualcun altro: revocata la cittadinanza ai discendenti degli schiavi Cherokee

Oggi i membri della tribù nativa americana dei Cherokee hanno votato per revocare la cittadinanza ai circa 2800 discendenti degli schiavi della tribù.

I Cherokee sono una delle cosiddette "cinque tribù" indiane che mantennero relazioni relativamente pacifiche con i nuovi venuti statunitensi e ne adottarono numerosi usi e costumi, fra cui la proprietà di schiavi di origine africana. Fra il 1887 ed il 1893 la commissione Dawes cercò di definire la questione dell'appartenenza alle cinque tribù con l'obiettivo di ripartire le terre tribali ed assegnarle ai singoli cittadini, impiegando criteri razziali: si è membri di una tribù in base ai propri genitori e non della residenza; in seguito vennero aggiunti anche i nominativi degli schiavi di colore di proprietà delle tribù che erano stati liberati dopo la guerra civile americana.
Ai giorni nostri, l'appartenenza alla nazione Cherokee garantisce una discreta serie di vantaggi economici: sfruttando la parziale extra-territorialità garantita dagli USA, la dirigenza della tribù ha potuto aprire alcune case da gioco, ponendo le basi per un portafoglio di investimenti che garantisce sussidi e servizi ai membri della tribù. La posizione di privilegio economico dei casinò "indiani", non soggetti alle norme sul gioco d'azzardo, viene giustificata quale risarcimento per i torti subiti dal governo USA e come conseguenza dei trattati della Nazione Cherokee con gli USA.

Il referendum ha quindi una sua logica, dettata dall'interesse economico e da una particolare visione della tribù, ma resta un velo d'amaro in bocca : Piccolo Grande Uomo aveva degli schiavi, ma per il 76.6% dei Cherokee, non meritano aiuti.

T'backed to : The Right Nation, Phastidio


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