sabato, marzo 10, 2007

Telecom, Olimpia e l'IRI di Prodi

I numeri di Telecom Italia sembrano buoni, per fortuna di TI e del proprio maggiore azionista, la Pirelli di Marco Tronchetti Provera. Non sono stati sufficienti, tuttavia, a controbilanciare un piano industriale 2007-2008 che rende evidente il declino dell'influenza di Pirelli e lascia intravedere spazi per i sogni di statalismo delle reti del Governo Prodi.

Guido Rossi è stato anche troppo chiaro: le due maggiori innovazioni presentate ieri sono la riduzione del payout ratio e la ricerca di intese industriali , prima che finanziarie. Pessime notizie per Pirelli, che ha bisogno di valorizzare Olimpia: meno fondi per finanziare la propria posizione in Telecom, meno possibilità di utilizzare Olimpia quale merce di scambio per facilitare un'alleanza con Telecom.

Cosa c'entra, si potrebbe pensare, il governo in tutto questo? C'entra eccome. Varrebbe la pena di ricordare come alcuni giorni fa il ministro Gentiloni abbia dichiarato di nuovo che l'infrastruttura fisica della rete di telefonia fissa dovrebbe rimanere in mano italiane. Tale dichiarazione è avvenuta lo stesso giorno in cui Telefonica annunciava la sospensione delle trattative per un accordo con Pirelli e Telecom Italia. Data l'inimicizia con Tronchetti Provera, reo di aver rifiutato le sirene prodiane, di certo Gentiloni on dev'essersi troppo dispiaciuto dle risultato delle proprie dichiarazioni.

Nonostante la debacle del cosiddetto piano Rovati, ritorna quindi prepotente l'idea prodiana di un ritorno all'IRI: un socialismo negato a parole dalle "liberalizzazioni", ma reimposto in nei fatti alla nazione, attraverso la proprietà semipubblica (un consorzio Stato-banche prodiane) delle infrastrutture di rete, tramite le quali condizionare l'intero sistema economico senza dover esercitare ulteriori controlli di tipo formale.
Il sottoscritto non ha particolare simpatia per il Marco nazionale, prontissimo a saltare su ogni carro di vincitori gli passasse a tiro e ultimo rampollo di una casta dirigente "progressista" abilissima nel coltivare i propri nemici; ma ne ha ancora meno per i suoi ex-sodali, che puntano a mantenere l'Italia nella condizione di paese arretrato ad economia mista, pur di mantenere la presa sui gangli vitali della vita economica e finanziaria nazionale.

T'backed to: The Right Nation, Phastidio

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