giovedì, marzo 08, 2007

Uranio arricchito o uranio per arricchirsi?

L'ultima frontiera per gli hedge fund sembra essere il mercato dell'uranio, piccolo ed illiquido. Subito si sono levate le critiche riguardo alle difficoltà che l'aumento dei prezzi starebbe provocando agli utilizzatori finali e riguardo ai possibili danni all'interesse strategico nazionale.
Tali critiche sembrano in realtà abbastanza strumentali: i fondi non si accaparrano fisicamente l'uranio per poi utilizzarlo od esportarlo verso Stati-Canaglia, ma si limitano normalmente a comprare derivati sullo stesso e successivamente a rivendere o mantenere le scorte fisiche.
Quello che cambia, quindi, è il prezzo, non la disponibilità vera e propria; anzi, il quantitativo in offerta al netto degli acquisti speculativi potrebbe persino aumentare: l'aumento dei prezzi sta infatti stimolando un aumento delle attività estrattive e dell'efficienza nell'impiego dell'uranio.
Ovvio che un tale sviluppo non piaccia particolarmente alle utilities, principali acquirenti del prodotto, ma è probabile che il prezzo fosse troppo basso in precedenza, non troppo alto in questo periodo e che gli hedge fund abbiano in un certo senso corretto una situazione eccessivamente favorevole agli acquirenti.



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