L'Europa è condannata alla consunzione ed alla conquista demografica da parte delle orde migranti? Forse. Tuttavia l'ultimo numero dell'Economist riporta un'analisi dei trend demografici del Vecchio Continente che lascerebbe spazio, se non all'ottimismo, alla prospettiva di una strada che porti fuori dal tunnel, sebbene in maniera parzialmente inaspettata.
Nessuna delle nazioni europee riesce al momento ad avere un tasso di natalità sufficiente a mantenere stabile la propria popolazione, senza immigrati; tuttavia, le nazioni dove il declino è iniziato da maggior tempo sembrano aver invertito la tendenza, con la notevole eccezione tedesca.
LA sorpresa è che la soluzione alla crisi demografica, dati alla mano, non sembra giungere da un rilancio della famiglia tradizionale: anche escludendo le famiglie di immigrati, le nazioni che tengono meglio o si stanno lentamente risollevando, dal punto di vista del numero di figli per donna,m sono quelle dove la "morale tradizionale" non ha retto alla modernità. Sono le nazioni dove la "disgregazione" della famiglia è maggiore, dove la proporzione di figli nati fuori dal matrimonio è più alta, ad avere tasis di natalità degli autoctoni più alti, anche qui con una eccezione: la cattolicissima Irlanda.
Prima di dare il merito al socialismo welfarista, o al familismo papista, converrebbe insomma studiare ancora l'argomento. Di sicuro, non lo si potrà chiudere con semplicistiche ricette cattosocialiste.
Nessuna delle nazioni europee riesce al momento ad avere un tasso di natalità sufficiente a mantenere stabile la propria popolazione, senza immigrati; tuttavia, le nazioni dove il declino è iniziato da maggior tempo sembrano aver invertito la tendenza, con la notevole eccezione tedesca.
LA sorpresa è che la soluzione alla crisi demografica, dati alla mano, non sembra giungere da un rilancio della famiglia tradizionale: anche escludendo le famiglie di immigrati, le nazioni che tengono meglio o si stanno lentamente risollevando, dal punto di vista del numero di figli per donna,m sono quelle dove la "morale tradizionale" non ha retto alla modernità. Sono le nazioni dove la "disgregazione" della famiglia è maggiore, dove la proporzione di figli nati fuori dal matrimonio è più alta, ad avere tasis di natalità degli autoctoni più alti, anche qui con una eccezione: la cattolicissima Irlanda.
Prima di dare il merito al socialismo welfarista, o al familismo papista, converrebbe insomma studiare ancora l'argomento. Di sicuro, non lo si potrà chiudere con semplicistiche ricette cattosocialiste.
clipped from www.economist.com Much American debate focuses on the role of marriage and the traditional family in fostering a healthy society. In Europe, by contrast, only countries with many births outside wedlock and with high female participation rates have reasonably high birth rates. Those that have sought to maintain traditional family ties have seen fertility collapse. Europeans are only starting the process of recovery. Compared with America, even the growing parts of the continent have modest fertility rates and high dependency ratios. But if Europe has a demographic future it lies in Britain, France and Scandinavia, not across the Atlantic. Why? There are no obvious answers. The French run policies to increase the birth rate; the British do not. Most high-fertility countries are high-tax, high-welfare ones (France, the Netherlands, Scandinavia). But so is Germany, and its fertility has been declining for decades; whereas Ireland is not, and its population is growing. |