Google stavolta sembra aver oltrepassato il segno, almeno agli occhi dei dirigenti di eBay. Per promuovere Google Checkout, servizio di pagamenti concorrente a PayPal, posseduto da eBay, Google ha tenuto un party in concomitanza con l'annuale convention dei negozianti online di eBay. Nulla di male, salvo un po' di cattivo gusto, se non fosse stato per l'ambientazione, che rievocava il Boston Tea Party, l'inizio della Rivoluzione americana.
eBay non ha deve aver apprezzato il paragone con l'oppressore inglese ed ha reagito ritirandosi da Google AdSense, il network pubblicitario da dove Google trae gran parte delle proprie entrate.
Per il momento, il gesto sembra di natura temporanea, volto a rendere espliciti per Google i rischi di una competizione fra i due gruppi. Il messaggio è chiaro: Google deve scegliere se essere un concorrente od un fornitore, perché eBay non ci sta a fare da (grosso) cliente pagante per Google e nel frattempo a rischiare di vedere una parte del proprio business cannibalizzata dalla medesima società
eBay non ha deve aver apprezzato il paragone con l'oppressore inglese ed ha reagito ritirandosi da Google AdSense, il network pubblicitario da dove Google trae gran parte delle proprie entrate.
Per il momento, il gesto sembra di natura temporanea, volto a rendere espliciti per Google i rischi di una competizione fra i due gruppi. Il messaggio è chiaro: Google deve scegliere se essere un concorrente od un fornitore, perché eBay non ci sta a fare da (grosso) cliente pagante per Google e nel frattempo a rischiare di vedere una parte del proprio business cannibalizzata dalla medesima società
Fonte: InfoWorld
tag: Tecnologia, Google, eBay, Internet