Proprio mentre ci cominciavamo ad illudere che il vero Giulio Tremonti avesse recuperatol'uso del proprio corpo, scacciando l'alieno che se ne era impossessato, il ministro delle Corporazioni se ne esce con una delle sue sparate - speriamo etiliche. Da leggere, interamente, Liberty Soldier.
Il dilettante economista casualmente insediatosi a capo del ministero del
Tesoro, deve aver capito che non ha senso la proibizione delle droghe. Avrà pensato forse che, se in parlamento se ne abusa con tranquillità, sarebbe perlomeno ingiusto continuare a perseguitare coloro che al di fuori dello stesso, hanno le stesse abitudini. Lodevole pensiero. Peccato che, forse per avere una maggiore comprensione del fenomeno, il Ministro abbia voluto provare egli stesso gli effetti psicoattivi di tali sostanze. E peccato che, a fronte dell'enorme disponibilità di droghe leggere, Giulio abbia sbagliato scelta, ingurgitando qualcosa di molto più pesante di semplice marihuana.Voglio credere che la spiegazione di una intervista alla RAI rilasciata il giorno 6 marzo sia questa e non altre.
Altrimenti infatti, bisognerebbe tirare fuori termini molto pericolosi.