Continua il periodo no per Renato Soru: prima perde la Sardegna, adesso rischia di perdere Tiscali.
Le trattative per vendere le attività nel Regno Unito, l'ultimo gioiello rimasto alla società sarda, si sono bloccate, con la conseguenza che Tiscali non ha probabilmente cassa sufficiente per andare avanti, a meno di drastiche ristrutturazioni del debito. L'azione non riesce ad aprire in Borsa, il prezzo di apertura sarebbe inferiore di oltre il 40% a quello di chiusura di venerdì.
E' di oggi l'annuncio della "volontà di sospendere" il pagamento degli interessi sui prestiti bancari. Se le banche non si accordano rapidamente per una moratoria ed una successiva ristrutturazione del debito su base volontaria, nella peggiore delle ipotesi potrebbero scattare la dichiarazione d'insolvenza e la messa in amministrazione straordinaria.
O le banche accetteranno quindi l'autoriduzione degli interessi modello spesa proletaria o mutuo sociale, con conseguente riscadenziamento più o meno pesante del debito, oppure la compagnia fodnata da Soru potrà soltanto portare il libri in tribunale. Un finale amaro per l'imprenditore sardo, che da Governatore della Sardegna e imprenditore di successo della New Economy era visto come l'ex risposta trendy ed equosolidale della bella sinistra al caimano Berlusconi.
Update: meglio di noi, Phastidio e Mario Sechi
Hat tip: destralab
lunedì, marzo 09, 2009
R.I.P. Tiscali: sospende il pagamento degli interessi sul debito: moratoria o insolvenza?
Posted by J.C. Falkenberg at 10:51 AM
Labels: Bancarotta , Chapter 11 , Finanza , Italia , Soru , Tiscali
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