Da JimMomo una importante precisazione sulla procedura francese del voto da parte dei capigruppo. "Conoscere per deilberare", diceva Einaudi. Berlusconi & Co. sono di estrazione socialista e quindi può darsi che abbiano leggiucchiato testi collettisti ed antiliberali, ma rispettare ogni tanto una massima liberale e di buon senso lo si dovrebbe proprio fare.
"ciò che è previsto da quarant'anni nel Parlamento francese è tutt'alto: è la possibilità del voto per delega, rigidamente regolamentato. E' il singolo parlamentare che volontariamente delega il suo voto, non il capogruppo che si alza e vota per tutti.
Dopo aver sancito che «il diritto di voto dei membri del Parlamento è personale», la Costituzione francese ammette in via del tutto eccezionale la «delega del voto», purché autorizzata e regolamentata da una «legge organica». E' l'ordinanza n. 58-1066 del 7 novembre 1958 a recare la «legge organica che autorizza eccezionalmente i parlamentari a delegare il loro diritto di voto». Innnanzitutto, possono esercitare la facoltà di delega solo in pochi casi eccezionali e documentati («malattia, incidente o evento familiare grave che impedisca al parlamentare di spostarsi»; «missione temporanea affidata dal Governo»; «servizio militare svolto in tempo di pace o in tempo di guerra»; «partecipazione ai lavori delle assemblee internazionali in virtù di una designazione fatta dall'Assemblea nazionale o dal Senato»; «in caso di sessione straordinaria, assenza dal territorio metropolitano»; «casi di forza maggiore valutati con decisione degli uffici di presidenza delle Assemblee»)."
Inoltre, pare che nessuno possa accumulare deleghe da più di un deputato. Quando si parla di Francia, non è che ormai se ne parla come Pajetta ed i relitti rossi parlavano di "fare come in Russia" , senza sapere di quel che parlavano?
giovedì, marzo 12, 2009
Voto dei capogruppo? In Francia è come lo intende Berlusconi
Posted by J.C. Falkenberg at 1:23 PM
Labels: Berlusconi , Francia , voto
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