La vedova Pinelli dice di non serbare “Nessun rancore verso la famiglia Calabresi”. Che coraggio, Signora Pinelli. Con tutto il rispetto per il suo dolore, ci chiediamo se la propaganda e la controinformazione siano volute o inconsce, frutto del lavaggio del cervello mediatico.
Lo "Stato", infatti, non accusa Pinelli di nulla da decenni; persino un magistrato di estrema sinistra come Gerardo D'Ambrosio fu costretto a scagionare Calabresi da ogni accusa nella morte dell'anarchico milanese.
Il rancore, qui, ce l'hanno soltanto gli sciacalli di Indymedia, che continuano a distorcere la storia a proprio vantaggio. Il tentativo di riconciliazione attuato da Napolitano ha svelato chi siano i veri intolleranti, coloro che vorrebbero farci rimanere ciechi e sordi. E ci dispiace vedere la vedova di Giuseppe Pinellli fare da sponda ai fiancheggiatori dei terroristi di oggi.
lunedì, maggio 11, 2009
E volevo pure vedere, Signora Pinelli.
Posted by Unknown at 3:25 PM
Labels: Calabresi , Pinelli , Sinistra , Terrorismo
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