martedì, maggio 02, 2006

Deja vu boliviano

Evo Morales, presidente boliviano e terzo membro dell'asse pauperista, ha nazionalizzato il settore energetico boliviano. Una soluzione moderna ed innovativa, sotircamente di grande successo. Gia'.
Repsol YPF e la brasiliana Petrobras, industria statale del "compagno Lula", vengono espropriate. Le due societa' hanno investino 3.5 miliardi di dollari in un paese poverissimo, rischiando i propri capitali in una scommessa che nessun altro si era mai guardato bene dal fare.
Non credo che Morales, come Chavez, avra' piu' di questi problemi.  Se posso azzardare una previsione, soltanto la fortuna e la natura del mercato dell'oro nero impediranno al settore energetico di Venezuela e Bolivia di fare la stessa fine dell'economia cubana sotto Castro.
Il mentore dei due demagoghi viene descritto come il salvatore di Cuba, descritta come una nazione arretratissima e un bordello a cielo aperto ad uso degli USA: peccato che Cuba , nel 1959,  aveva un reddito pro-capite ed indicatori di sviluppo umano superiori a quelli italiani.  E che nel 2005 la piaga del turismo sessuale non sia esattamente stata estirpata.



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