Mario Sechi s'e' tuffato nei documenti dell'archivio Kissinger ed ha trovato qualche perla di meta' anni '70 (tutte da leggere). Illluminanti riguardo alla situazione europea del periodo, ma soprattutto sulla passivita' dell'Italia democretina ehm democristiana nei confronti della minaccia rossa; pasivita' che Kissinger attribuiva all'immobilismo congenito democristiano. In realta' , alla luce degli scritti e dei discorsi successivi di Moro, la situazione era ben peggiore: neppure Kissinger aveva compreso quanto i vertici DC fossero in piena "sindrome di Stoccolma", talmente convinti dell'inevitabile affermazione del comunismo, da concepire di fatto la lotta al PCI come una mera battaglia di retroguardia, per rallentare l'inevitabile perdita del potere.
Soltanto il potere, perche', nella teoria e nella pratica, la DC era gia' divenuto un partito socialista; di fatto, per gli USA puntare sulla DC fu probabilmente la puntata sul cavallo sbagliato, se cio' che si desiderava era la difesa della nazione contro il collettivismo.
Dice Kissinger:
Profetico, oserei dire. Di idee in Italia ne sono circolate talmente poche che talvolta mi sembra che a una notevole parte di ex-dicci' e rossi non e' rimasto che completare il vechcio piano degli ex-padroni moscoviti, anche dopo il crollo del Muro: il compromesso storico, questa volta ad esclusivo vantaggio delle elites autoreferenziali che guidano il gregge ulivista.
Soltanto il potere, perche', nella teoria e nella pratica, la DC era gia' divenuto un partito socialista; di fatto, per gli USA puntare sulla DC fu probabilmente la puntata sul cavallo sbagliato, se cio' che si desiderava era la difesa della nazione contro il collettivismo.
Dice Kissinger:
Noi abbiamo per mesi impartito lezioni alla Democrazia cristiana sui pericoli del compromesso storico e sulla necessità di una riforma. Ma non ho visto alcun cambiamento nei loro atteggiamenti, nessun impatto pratico.[...] non ha alcun senso far loro la paternale per spingerli a collaborare, se la Dc è un cadavere. Noi siamo a corto d’idee. Ci sono un sacco di progetti, ma nessuno per metterli in pratica»."
Profetico, oserei dire. Di idee in Italia ne sono circolate talmente poche che talvolta mi sembra che a una notevole parte di ex-dicci' e rossi non e' rimasto che completare il vechcio piano degli ex-padroni moscoviti, anche dopo il crollo del Muro: il compromesso storico, questa volta ad esclusivo vantaggio delle elites autoreferenziali che guidano il gregge ulivista.
Technorati Tags: Guerra Fredda, POlitica, Storia contemporanea, Comunismo