Entrambe le cose, secondo Richard Siklos sul New York Times .
Visto da un punto di vista industriale, il prezzo d'acquisto e' folle e le giustificazioni addotte per l'acquisto sembrano anche troppo simili a quelle addotte a cavallo del 2000 per giustificare valutazioni folli: indicatori tecnici o numeri di audience che non e' facile comprendere come possano tradursi in fattori economici.
Tuttavia, si potrebbe arguire che Google non ha acquistato YouTube, con denaro contante, ma con "Google dollars", quasi soldi del monopoli: Google non ha certo versato 1650 milioni di dollari in biglietti di banca, ma ha pagato in azioni proprie, senza scucire un dollaro. Gli unici che potrebbero preoccuparsene sono gli azionisti di Google, che al momento sono troppo occupati ad ammirare le performance stellari del titolo per preoccuparsi di una diluizione delle proprie quote di meno dell' uno per cento ( Google aveva ieri una capitalizzazione di 141 miliardi di dollari) e gli ex proprietari di YouTube, nel caso i corsi azionari crollassero.
Forse non e' un caso che l'ultima ondata di acquisti clamorosi sia stata una corsa fra sole aziende della New Economy , senza scambi di contante o quasi e senza partecipazione da parte delle aziende che gstiscono i media "tradizionali"; durante la mania a cavallo del secolo, invece, erano stati proprio i conglomerati media tradizionali ad essere i grandi cacciatori di prede attive su Internet - ed i protagonisti dei peggiori affari. Questa volta sembrerebbe,insomma, che soltanto gli investitori in Borsa siano disposti a cambiare le chip azionarie in denaro sonante.
L'unica eccezione e' stata l'acquisizione di MySpace da parte di NewsCorp, ma MySpace offriva metodi abbastanza lineari per far fruttare il proprio business; inoltre, Rupert Murdoch fu il grande assente al delirio Internet precedente ed e' un po' il "cavallo pazzo" nel panorama dei media tradizionali. Media che al momento vengono derisi come dinosauri; senza ricordare che i dinosauri sono campati 150 milioni di anni e che, in una loro diretta evoluzione (uccelli e coccodrilli), sono ancora fra noi.
Visto da un punto di vista industriale, il prezzo d'acquisto e' folle e le giustificazioni addotte per l'acquisto sembrano anche troppo simili a quelle addotte a cavallo del 2000 per giustificare valutazioni folli: indicatori tecnici o numeri di audience che non e' facile comprendere come possano tradursi in fattori economici.
Tuttavia, si potrebbe arguire che Google non ha acquistato YouTube, con denaro contante, ma con "Google dollars", quasi soldi del monopoli: Google non ha certo versato 1650 milioni di dollari in biglietti di banca, ma ha pagato in azioni proprie, senza scucire un dollaro. Gli unici che potrebbero preoccuparsene sono gli azionisti di Google, che al momento sono troppo occupati ad ammirare le performance stellari del titolo per preoccuparsi di una diluizione delle proprie quote di meno dell' uno per cento ( Google aveva ieri una capitalizzazione di 141 miliardi di dollari) e gli ex proprietari di YouTube, nel caso i corsi azionari crollassero.
Forse non e' un caso che l'ultima ondata di acquisti clamorosi sia stata una corsa fra sole aziende della New Economy , senza scambi di contante o quasi e senza partecipazione da parte delle aziende che gstiscono i media "tradizionali"; durante la mania a cavallo del secolo, invece, erano stati proprio i conglomerati media tradizionali ad essere i grandi cacciatori di prede attive su Internet - ed i protagonisti dei peggiori affari. Questa volta sembrerebbe,insomma, che soltanto gli investitori in Borsa siano disposti a cambiare le chip azionarie in denaro sonante.
L'unica eccezione e' stata l'acquisizione di MySpace da parte di NewsCorp, ma MySpace offriva metodi abbastanza lineari per far fruttare il proprio business; inoltre, Rupert Murdoch fu il grande assente al delirio Internet precedente ed e' un po' il "cavallo pazzo" nel panorama dei media tradizionali. Media che al momento vengono derisi come dinosauri; senza ricordare che i dinosauri sono campati 150 milioni di anni e che, in una loro diretta evoluzione (uccelli e coccodrilli), sono ancora fra noi.
Technorati Tags: Google, Internet, Finanza, Economia