Una storia vissuta Dall'Altra Parte e' paradossale: in Italia il sindacato dei giornalisti, che ama dipingersi come il baluardo a difesa delle liberta' di espressione e di lavoro dei giornalisti, mette il bavaglio a chi giornalista non e'. Il praticante ancora in "stage", infatti, viene obbligato a scioperare: non lavora, non pubblica, deve tacere. Complimenti.
PS: L'Eretico,essendo persona d'onore e ligia all'ordine, ha obbeddito alle leggi ed ai contratti fino al punto di non scrivere neppure sul poprio blog. Queste sono le mie opinioni, non le sue."[...]io non ho lavorato. Non per scelta, ma perchè lo stagista non può decidere se aderire o meno, sta a casa e morta lì. Dice: per forza, lo stagista [praticante], soggetto debole e perciò ricattabile, rischia di essere costretto a fare ciò che non vorrebbe, danneggiando gli scioperanti. Dico: perfetto, per evitare il rischio di esser coartati dall'editore si viene coartati preventivamente dalla Fnsi. Lunga vita al sindacato, insomma, e la libertà personale va come al solito a signorine di dubbia moralità."
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