Alla faccia delal crisi: il gestore di fondi di private equity Carlyle ha chiuso le sottoscrizioni per un nuovo fondo da 7 miliardi circa di dollari,dedicato ad acquisizioni aziendali in Europa. Ultimi fuochi di paglia o il sintomo di una certa fiducia nel futuro?
Gli artisti del private equity sono abituati a pensare controcorrente: nulla è meglio di una crisi per convincere il management o i proprietari di un'azienda a vendere e per accelerare il passo della successiva ristrutturazione.
Rimane incoraggiante il fatto che abbiano trovato, a cavallo di una crisi di fiducia sui mercati finanziari, 7 miliardi da investitori istituzionali disposti a dare fiducia ai partner potrebbe segnalare che la propensione al rischio non è scomparsa da ogni classe di finanziatori, ma solo dal settore bancario, che sta scontando i propri problemi.
Rimane il dubbio se questo sia sufficiente, alla luce dei continui problemi sul fronte del mercato della liquidità, che , a giudicare dai dati macroeconomici, stanno cominciando ad inceppare l'economia "reale" almeno negli USA.
Gli artisti del private equity sono abituati a pensare controcorrente: nulla è meglio di una crisi per convincere il management o i proprietari di un'azienda a vendere e per accelerare il passo della successiva ristrutturazione.
Rimane incoraggiante il fatto che abbiano trovato, a cavallo di una crisi di fiducia sui mercati finanziari, 7 miliardi da investitori istituzionali disposti a dare fiducia ai partner potrebbe segnalare che la propensione al rischio non è scomparsa da ogni classe di finanziatori, ma solo dal settore bancario, che sta scontando i propri problemi.
Rimane il dubbio se questo sia sufficiente, alla luce dei continui problemi sul fronte del mercato della liquidità, che , a giudicare dai dati macroeconomici, stanno cominciando ad inceppare l'economia "reale" almeno negli USA.
tag: Carlyle, Economia, Finanza, Private Equity