L'oggettivista Atlas Society ha un ottimo articolo che ripercorre la storia e i probabili sviluppi della blogosfera americana (Atlas Mugged: How a Gang of Scrappy, Individual Bloggers Broke the Stranglehold of the Mainstream Media).
I blog, insieme alle nuove radio, sono stati fra i grandi ribelli che hanno sfruttato la fine del bavaglio imposto dalla "dottrina dell'equità", l'ennesima politica socialista introdotta durante il New Deal: una regola che teoricamente impedisce ai proprietari di stazioni radio e televisive di trasmettere materiale che non sia "equo e bilanciato"; ottime intenzioni, come sempre nel caso di riforme socialdemocratiche, con risultati fallimentari, come sempre.
Di fatto, si è lasciato libero diritto di manipolazione delle notizie ad una ristretta élite "culturale": una versione moderata del consenso fra la casta giornalistica, protetta da interferenze esterne, è divenuto il metro per giudicare cosa fosse "equo e bilanciato". Purtroppo che tale consenso è completamente fuori linea rispetto alle opinoini dell'americano medio e,normalmente anche della realtà degli avvenimenti. Ricorda qualcosa? Termini come RAI e Par condicio tornano per caso alla mente? L'egemonia di sinistra nei media italiani non sembra più così strana?
I blog sono stati l mezzo che ha permesso la rinascita dell'accesso alla pubblicazione anche per privati cittadini, come avveniva all'epoca dei Padri Fondatori degli USA. Dopo l'11 Settembre, la blogosfera ha evidenziato un contrasto forse insabnabile: da un lato, le possibili visioni di un avvenimento, l'ampiezza e fecondità del dibattito possibile e la capacità di raggiungere a risultati approfonditi e più accurati di quelli che si trovano nelle pagine del New York Times ; dall'altro, la realtà di una cupola mediatica che intende l'imparzialità come il tacito accordo a dare tutti la stessa versione della storia, moderatamente riscaldata a seconda del canale televisivo.
I blog, insieme alle nuove radio, sono stati fra i grandi ribelli che hanno sfruttato la fine del bavaglio imposto dalla "dottrina dell'equità", l'ennesima politica socialista introdotta durante il New Deal: una regola che teoricamente impedisce ai proprietari di stazioni radio e televisive di trasmettere materiale che non sia "equo e bilanciato"; ottime intenzioni, come sempre nel caso di riforme socialdemocratiche, con risultati fallimentari, come sempre.
Di fatto, si è lasciato libero diritto di manipolazione delle notizie ad una ristretta élite "culturale": una versione moderata del consenso fra la casta giornalistica, protetta da interferenze esterne, è divenuto il metro per giudicare cosa fosse "equo e bilanciato". Purtroppo che tale consenso è completamente fuori linea rispetto alle opinoini dell'americano medio e,normalmente anche della realtà degli avvenimenti. Ricorda qualcosa? Termini come RAI e Par condicio tornano per caso alla mente? L'egemonia di sinistra nei media italiani non sembra più così strana?
I blog sono stati l mezzo che ha permesso la rinascita dell'accesso alla pubblicazione anche per privati cittadini, come avveniva all'epoca dei Padri Fondatori degli USA. Dopo l'11 Settembre, la blogosfera ha evidenziato un contrasto forse insabnabile: da un lato, le possibili visioni di un avvenimento, l'ampiezza e fecondità del dibattito possibile e la capacità di raggiungere a risultati approfonditi e più accurati di quelli che si trovano nelle pagine del New York Times ; dall'altro, la realtà di una cupola mediatica che intende l'imparzialità come il tacito accordo a dare tutti la stessa versione della storia, moderatamente riscaldata a seconda del canale televisivo.