mercoledì, gennaio 30, 2008

Junk bond, da carnefici a vittime

Possiamo già vedere una luce in fondo al tunnel? Non proprio, ma almeno per alcuni mercati potremmo essere forse molto meno preoccupati che per altri . Il blog Accrued Interest ha pubblicato una succinta ma interessante analisi comparativa del mercato dei titoli high-yield, istruttiva anche per altri mercati, anche se è necessario essere cauti su alcune delle conclusioni a cui arriva.

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lunedì, gennaio 28, 2008

Anche Kennedy salta sul treno di Obama

Anche Ted Kennedy appoggerà Barack Obama contro Hillary Clinton, secondo il washingtonpost.com. Correre in soccorso del vincitore è uno sport molto popolare anche negli USA, a quanto pare.
E' paradossale che un deputato da 30 anni a Washington, che ha costruito la propria carriera su basi dinastiche e sul cadavere dei dei fratelli si schieri con Obama, che mena vanto della propria relativa lontananza dal mondo della Washington "politicante".
Proprio per questo, tuttavia, l'appoggio del più avvinazzato dei Kennedy potrebbe costituire un segnale preoccupante per la Clinton: si tratta del cedimento di uno dei segmenti più clintoniani del partito democratico, quello della casta politica tradizionale del Partito. Se Hillary non può mantenere la lealtà di coloro che sta difendendo a costo di perdere voti alle primarie, la sua campagna fa davvero acqua.


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Crisi di governo for dummies

La migliore spiegazione per questa crisi, o perlomeno la più interessante, la da' AtrocePensiero: eccco la Crisi di governo for dummies.

giovedì, gennaio 24, 2008

Un lusso delizioso

'Arrestare l'esperienza di questo governo e' un lusso che l'Italia non si puo' permettere'. Lo ha detto Prodi parlando a Palazzo Madama.

I i senatori, quel lusso, se lo sono permesso eccome. Ex-Presidente Prodi, qualche sfizio ce lo potremo anche prendere, dopo questi 20 mesi di sofferenze, non crede?
Battute a parte, l'uscita di Romano Prodi da Palazzo Chigi tradisce ancora i difetti dell'uomo e della sua coalizione: l'arroganza di chi si ritiene indispensabile ed insostituibile, moralmente superiore a qualsiasi alternativa, a dispetto delle evidenze e del lavoro svolto. Altro che Silvio Berlusconi, a sentirsi "unto dal Signore" ed Uomo della Provvidenza era proprio il "progressista" professore bolognese.


Fonte:
ANSA.it - Italia - Prodi, un lusso lo stop a governo

lunedì, gennaio 21, 2008

I buoni samaritani sono i miscredenti

Sono certo che Magdi Allam dica: "io sto con il papa" in maniera del tutto disinteressata. Perché almeno una cosa la si è compresa chiaramente, dopo i casi delle vignette danesi e del discorso di Ratisbona (il dubbio era orto molto prima) : al Papa ed a moltissimi cattolici interessano solo la salute della Chiesa e della Religione, ma la civiltà occidentale in quanto tale non interessa loro affatto. Al contrario, meglio un interlocutore di cui comprendono il linguaggio, come l'Islam, che uno secolarizzato. Se qualcuno avesse dei dubbi, farebbe meglio a rileggersi la storia di quanto avvenuto in Danimarca, o di quello che accade continuamente in Medio Oriente.
I buoni samaritani, in questa vicenda, sono gli atei e gli agnostici che "difendono" il Papa, spesso sapendo che in cambio non riceveranno ringraziamenti, ma una scomunica a scampato pericolo.

PS: perché ci si definisce laici e non atei? Perché non tutti quelli che non sono credenti sono atei. Semplice. Non costringiamoci a scoprire l'acqua calda ogni quarto d'ora, per favore.

PPS: sulla ultima tempesta in un bicchier d'acqua, il sottoscritto la pensa come lui.

mercoledì, gennaio 16, 2008

Kuwait o New Jersey?

Le banche d'affari americane stanno cercando di raccogliere denaro per ricapitalizzarsi e, questa volta, lo cercano anche fra i "vicini di casa", realizzando forse che i fondi d'investimento sovrani non portano soltanto denaro, ma in futuro anche qualche problema.
Per gli azionisti, il segnale potrebbe essere positivo: gli stranieri non "accompagnati" da investitori locali di solito investono quando il fondo è ancora ben lontano; il fatto che siano in compagnia di "insider" ben introdotti nei circoli finanziari newyorchesi porta a pensare che a Wall Street si crede che il peggio, se non proprio passato, non dovrebbe passare fra molto tempo.

Il fondo pensioni del New Jersey e il gigante dei gestori di fondi comuni T.Rowe Price sarebbero nel gruppo dei nuovi investitori in Citigroup.
I governi di Corea del Sud, Kuwait o Abu Dhabi non sono certo Venezuela o, nel suo piccolo, Singapore,dove la politica prende il sopravvento sulla razionalità economica, ma vale sicuramente la pena diversificare la propria base di grandi azionisti, per due ragioni fondamentali.

La prima è che la reputazione di una banca d'affari potrebbe soffrire dall'eccessivo legame con un investitore particolare, come un fondo "sovrano". Le banche d'affari statunitensi possono sopportare di essere viste come intermediari egoisti, intenti a fare prima i propri interessi e poi quelli del cliente, a spillare fino all'ultimo centesimo da entrambe le parti in causa in un affare; ciò che sarebbe letale è la sensazione di avere un padrone, un terzo attore in grado di condizionarle sino ad alterare il risultato del gioco e non solo l'assegno per l'intermediazione.

La seconda è molto più "tecnica": si tratta di un segnale di fiducia nelle proprie prospettive. Fregare lo straniero facoltoso è una lunga e onorata tradizione nel mercato dei capitali; fregare il tuo vicino lo è molto meno, se non altro per prudenza.
Ne sanno qualcosa i cinesi di Citic, entrati alcuni mesi fa in Bear Stearns e già seduti su una discreta montagna di perdite. Fregare il fondo pensione di uno Stato americano o uno dei maggiori clienti americani delle banche d'affari semplicemente non è concepibile, a meno di voler fare una fine ingloriosa.
LA partecipazione di T.Rowe Price, del fondo pensione del New Jersey e di una serie di altri investitori istituzionali, che sino ad ora si erano tenuti alla larga dal settore, fa supporre che anche coloro che conoscono la situazione dall'interno siano disposti ad investire e a far investire coloro ai quali non vogliono far perdere denaro, siano insomma convinti che l'uscita dal tunnel non sia troppo lontana. Potrebbero sempre sbagliarsi clamorosamente, s'intende.

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Comunismo is burning

Fantastica, grazie a Creez Dogg.




PS: per romani e residenti nella Città Eterna, questa è 'n'tajooo

domenica, gennaio 13, 2008

Gomorra e l'Economist

L'Economist recensisce questa settimana Gomorra">, il libro di Saviano sulla camorra.
Recensione interessante, che riconosce i meriti del libro e che non manca di coglierne in pieno i principali difetti: la scrittura talvolta eccessivamente barocca e le conclusioni di livello molto inferiore rispetto al lavoro sul campo.
Il motivo è presto e correttamente chiarito: il retroterra culturale di Saviano è cattocomunista, e produce il risultato di accusare la camorra di "neoliberismo", il feticcio cui certa sinistra addossa ogni male.
Purtroppo, tale critica è soltanto accennata, quando andrebbe espressa a voce alta, per evitare che il lettore venga irretito dall'ottimo lavoro iniziale, lasciandosi convincere a credere alle errate e pericolose tesi di Saviano. Pericolose, perché la camorra che emerge dalla stessa ricostruzione che se ne fa , magistralmente, in "Gomorra" è una organizzazione che fa propri tutti i caratteri del più antiliberale dei regimi: quello dispotico.
La camorra prospera infatti imponendo con la coercizione i propri comandi, violando così il primo cardine di una società e di un ordine economico liberali. Rifiutare il liberalismo, come implicitamente fa Saviano, la rafforza soltanto.


Immagine di Gomorra


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Le femministe americane censurano i successi delle donne in Israele

Il periodico femminista "Ms.", una delle voci più rispettate del movimento femminista americano, ha censurato una pubblicità dell'American Jewish Congress, ritenendola legata ad un argomento "eccessivamente scottante", che darebbe adito a troppe polemiche.

L'annuncio,in realtà, non aveva alcun contenuto polemico: si limitava alla frase "questo è Israele", sopra alle fotografie delle tre donne che occupano altissime cariche istituzionali nella nazione mediorientale: la Presidente della Corte Suprema, la vicepremier e ministro degli esteri e la presidente del Parlamento.

Lo stesso periodico, tuttavia, non si è posto alcun problema nel pubblicare, nel 2004, un lungo reportage dle festival del Cinema di Ramallah, dove venivano descritti in termini amichevo9li lungometraggi che legittimavano atti di terrorismo verso civili israeliani. Le donne ebree non contano, quanto si parla di parità dei sessi?



clipped from pajamasmedia.com
Ms. Magazine has long been in the forefront of the fight for equal rights and equal opportunities for women. Apparently that is not the case if the women happen to be Israeli.

The magazine has turned down an AJCongress advertisement that did nothing more controversial than call attention to the fact that women currently occupy three of the most significant positions of power in Israeli public life. The proposed ad (The Ad Ms. Didn’t Want You To See) included a text that merely said, “This is Israel,” under photographs of President of the Supreme Court Dorit Beinish, VicePrime Minister and Minister for Foreign Affairs Tzipi Livni and Knesset Speaker Dalia Itzik.

“What other conclusion can we reach,” asked Richard Gordon, President of AJCongress, “except that the publishers − and if the publishers are right, a significant number of Ms. Magazine readers − are so hostile to Israel that they do not even want to see an ad that says something positive about Israel?”


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Update: meglio di me, Fiamma Nirenstein

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lunedì, gennaio 07, 2008

Venezuela: il doppio delle vittime dell'Iraq

In Venezuela, che ha una popolazione simile a quella irachena, hanno avuto il doppio di morti violente rispetto all'Iraq liberato. La prossima volta che qualcuno vi parla del "pacificatore" Chavez, dei macellai americani, o si diverte col pallottoliere a contare le bare,, sapete cosa rispondergli.

El ministro del Interior ha dado unas cifras sobre la violencia en Venezuela: 12.249 personas fueron asesinadas entre el 1 de enero y el 30 de noviembre de 2007. Esto supone que cada día mueren violentamente unas 35 personas. Algunos blogs han aprovechado la similitud de población con Irak (algo más de 27 millones) y el período de relativa calma terrorista para concluir que en la actual Venezuela asesinan al doble de personas que en el actual Irak: 1500 / 3000, aproximadamente, en estos últimos tres meses...sigue leyendo en lugoliberal.es

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Meglio Israele? Per gli arabi che ci vivono, sì

I palestinesi che vivono sotto l'autorità israeliana preferiscono rimanerci piuttosto che unirsi ai "fratelli" ai fratelli asserviti all'OLP e ad Hamas. Una dimostrazione di razionalità che vinceil nazionalismo, da unlato.
Soprattutto, una smentita almeno parziale a tante, troppe calunnie riguardo allo status "servile" degli arabi in Israele.

Due sondaggi resi noti la scorsa settimana da Keevoon Research, Strategy & Communications e dal quotidiano in lingua araba As-Sennara, condotti su campioni rappresentativi di adulti arabo-israeliani sulla questione dell'annessione all'AP, corroborano quanto asserito da Gheit. Alla domanda: "Preferiresti essere cittadino israeliano o di un neo-Stato palestinese?", il 62 per cento degli intervistati ha risposto di volere continuare ad avere la cittadinanza israeliana e il 14 per cento ha detto di voler far parte di un futuro Stato palestinese. Alla domanda: "Appoggeresti l'idea di trasferire il Triangolo [un'area a dominazione araba nel nord di Israele] sotto il controllo dell'AP?", il 78 per cento degli intervistati ha ricusato l'idea e il 18 per cento si è detto favorevole.

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giovedì, gennaio 03, 2008

Peak oil or nationalism at its peak?

Le quotazioni del benchmark sul mercato del petrolio hanno toccato i 100$. ll maggiore responsabile non è la geologia, ma lo statalismo di alcuni governi, soprattutto quelli produttori di petrolio, che rischiano di uccidere la gallina dalle uova d'oro nero nell'illusione di coniugare prosperità e socialismo.
clipped from www.economist.com
new oil tends to be found in relatively inaccessible spots or in more unwieldy forms. That adds to the cost of extracting oil, because more engineers and more complex machinery are needed to exploit it—but the end of easy oil is a far remove from the jeremiads of peak-oilers. The gooey tar-sands of Canada contain almost as much oil as Saudi Arabia. Eventually, universities will churn out more geologists and shipyards more offshore platforms, though it will take a long time to make up for two decades of underinvestment.

The biggest impediment is political. Governments in almost all oil-rich countries, from Ecuador to Kazakhstan, are trying to win a greater share of the industry's bumper profits. That is natural enough, but they often deter private investment or exclude it altogether. The world's oil supply would increase markedly if Exxon Mobil and Royal Dutch Shell had freer access to Russia, Venezuela and Iran. In short, the world is facing not peak oil, but a pinnacle of nationalism.

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I divieti statali di fumare sono illiberali e tirannici

I divieti assoluti di fumare potrebbero migliorare la salute, al prezzo di erodere, lentamente, la libertà degli individui, perché riconoscono allo stato poteri assoluti sulla vita dei cittadini, ben al di là di quanto dovrebbe avvenire in una società libera.
Non esiste un motivo per cui non possa essere possibile che un locale offra ai propri clienti la possibilità di fumare ed un altro la escluda, nel caso i lavoratori conoscano i rischi a cui vanno incontro; esistono numerosi lavori più rischiosi per la salute e nessuno pensa di bandirli. PErchélasciare in mano a parlamenti, governi e consigli comunali un tale potere, che in futuro potrebbe venire abusato per fini meno che leciti? Avete ancora l'illusione che chi ci governa lo faccia "per il nostro bene" ?

clipped from www.cato.org

Ban supporters respond that smokers inflict harm on other people, including bar and restaurant employees and other patrons. But again, all sorts of activities impose risks on others, and again, those people bear those risks willingly. Rock climbers endanger rescue workers, pool owners endanger lifeguards and patrons, fishing boat captains endanger their crews, and so on. We grant people the choice to be rangers or lifeguards or commercial fishermen. Why shouldn't we allow people to choose to patronize or work in smoking bars and restaurants?

Coal mining, farming and commercial fishing are all extremely risky jobs and heavily regulated, yet there is no push to ban them. We respect the entrepreneurs' choice to own these businesses and the workers' choice to operate them. If smokers want to smoke in a bar, and an entrepreneur wants to provide that bar, and workers are willing to work there, why shouldn't we accept their choices?
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GOP nomination: open race favours Giuliani

Secondo il Cato Institute, il probabile vincitore delle primarie in Iowa è il candidato che meno vi ha investito, in proporzione: Rudy Giuliani.

Mitt Romney si è talmente impegnato nella tradizionale strategia di vincere nei primi stati a tenere primarie, nella speranza di ottenere un vantaggio psicologico e mediatico, che una sconfitta lo macchierebbe forse definitivamente come un perdente, escludendolo dalla corsa. E i primi tre stati a votare sono quelli più congeniali ad altri tre candidati: Huckabee, McCain, Thompson.
A Giuliani serve soltanto attendere il super tuesday, dove voteranno gli stati maggiori e dove l'ex sindaco di New York ha puntato di più, mentre i suoi avversari potrebbero arrivarvi dopo essersi esauriti ed avere diviso il voto della base repubblicana meno favorevole a Rudy
clipped from www.cato.org

For the Republicans, it's a battle to take-on Rudy Giuliani on Super Tuesday. Mike Huckabee must win Iowa, as he won't be winning New Hampshire. Mitt Romney's traditional early state strategy will be in tatters if he loses tonight, as he faces the prospect of losing next week to John McCain. Which leaves Fred Thompson, if he's still in the race, waiting on South Carolina to restart his plodding campaign. Separate winners in Iowa and New Hampshire may strongly reposition Giuliani, despite a dwindling national lead, to face-down his divided, socially conservative opposition
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mercoledì, gennaio 02, 2008

Persino il NY Times s'accorge delle bugie di Al Gore

Forse il riscaldamento globale è reale,forse no. Mentire in maniera spudorata per sostenere la propria tesi è sicuramente il modo sbagliato per far valere le proprie opinioni e Al Gore
Al Gore è riuscito a farsi bacchettare persino dal New York Times, dove il mito ambientalista è venerato all'incirca quanto San Gennaro a Napoli. Complimenti ad Al Gore e ai geni che gli credono e lo premiano pure, nonostante i precedenti: vogliamo ricordarci di come sostenesse,anni fa, di avere praticamente inventato Internet?


Fonte: Newsmax.com

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Babbo Natale delle Mammane

La legge Merlin ci ha regalato strade invase da prostitute schiavizzate, le legislazione "antidroga" ha innalzato i profitti dei mercanti di morte; per questo Natale, Giuliano Ferrara vorrebbe regalare a medici senza scrupoli e aspiranti ostetriche la possibilità di scannare donne e bambini rimpinguandosi le tasche?

Il giorno di Santo Stefano, la proposta di "moratoria sull'aborto" ha raggiunto i dubbi onori del TG1 in prima serata. E' stato soltanto l'inizio: quella che mi pareva una posizione talmente fallace da non meritare quasi commenti ha rischiato di fungere da perno per una discussione della legge sull'aborto. Un regalo di Natale di cui avremmo volentieri fatto a meno e che mi spinge a ribadire alcune osservazioni, anche se probabilmente già esposte altrove.

Mammana, per chi fosse così fortunato da non saperlo, era uno dei termini con cui s'indicavano le donne che procuravano o assistevano gli aborti clandestini, prima che la pratica venisse regolamentata. Per intenderci, si tratta degli aborti dei bei tempi andati, quelli fatti con un ferro da calza infilato nelle viscere di una ragazza, con le probabilità di morte per la donna ed il bambino che si possono immaginare.

Non voglio dire che non si debba fare il possibile per dissuadere una donna dall'abortire, soprattutto fornendo valide alternative, a cominciare da una migliore disciplina dell'affidamento, per non parlare di una migliore contraccezione - sempre che anche gli anticoncezionali non possano essere definiti "strumenti di genocidio".
Tralascio poi l'evidente natura tendenziosa della definizione di "moratoria" sugli aborti, che non sono,come la pena di morte, atti generati da una legge, ma fenomeno che la legge cerca di regolamentare e che avvengono indipendentemente da essa.

Non voglio entrare neppure nel merito della diatriba teorica sulla natura dell'embrione, sul momento in cui diventerebbe persona, ma sto cercando di comprendere quali sarebbero le conseguenze pratiche di una legge che vietasse l'aborto: ammesso e non concesso che esista una ragione filosofica per un tale bando, una sua efficace applicazione porterebbe davvero alla eliminazione delle interruzioni di gravidanza? La storia lo nega: il Proibizionismo e la Legge Merlin sono lampanti dimostrazioni di come l'ingegneria sociale per via legislativa porti a dei mostri, a conseguenze spesso opposte a quelle immaginate: la strada per l'Inferno è lastricata di buone intenzioni, soprattutto quando è il governo ad averne.

L'errore di Ferrara e soci è proprio quello d'immaginare che basti vietare l'aborto per farlo scomparire, che il comando di una legge possa compiere un miracolo e fare scomparire, senza conseguenze, una pratica sgradita al legislatore; sono caduti in una trappola statalista e statolatrica, per impiegare un bel termine di origine schiettamente clericale. Chi blatera di "genocido", calcolando il numero di potenziali non-nati (potenziali, appunto), dimentica che in base alla stessa "logica" potremmo anche chiamare genocidio anche quello sulle donne che sarebbero inevitabilmente costrette all'aborto clandestino.

Io non dubito che si tratterebbe di una sgradevole conseguenza "unintended", non voluta, della proposta di moratoria, ma non venitemi a raccontare che sarebbe inattesa: le morte ed il loro sangue lo dovrete mettere in conto.



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