"Quel “mondo antico” – i campanili e le campagne – che Zaia vorrebbe difendere era un mondo di bassa qualità dei prodotti, di scarso igiene e di povertà dei lavoratori. Ciò che oggi chiamiamo produzioni doc e dop, slow food et similia, sono il frutto del progresso e dell’innovazione di prodotto e di processo, non della conservazione del sistema produttivo “dei nonni”."
Ovviamente, la posizione del ministro è sostenuta soprattutto da coloro che ingrassano ogni giorno al trogolo degli "aiuti" comunitari all'agricoltura e si nascondono dietro le comode barriere protezionistiche erette dal governo.