lunedì, novembre 09, 2009

Cuba festeggia il Muro con il pestaggio dei blogger

A vent'anni dalla caduta del Muro, la memoria si è affievolita. Il ricordo, fresco e penetrante, degli orrori del comunismo e, soprattutto, della miserie del "socialismo democratico" europeo stanno svanendo; le masse, spaventate, tornano all'atavismo collettivista, alla regressione verso il branco, sacrificando tutto alla falsa sicurezza del guinzaglio. Giova ricordare, a questo punto, cosa accade nei luoghi dove il socialismo vive e lotta insieme a noi: nella Cuba “più diversa e più libera” amata da Gianni Minà

"Dite a Gianni Minà, colui che si è autodefinito “l’artista che ha affermato la televisione e il suo linguaggio”, che la bloggera che tanto detesta, quella che ha la colpa di non vedere e di non raccontare al Mondo diffidente “le conquiste sociali che rendono Cuba diversa, più libera”, è stata brutalmente sequestrata e picchiata da agenti della Sicurezza dello Stato. “Mi hanno tolto i vestiti, mi hanno messo le gambe verso l’alto e la testa in giù per caricarmi in macchina”, ha raccontato Yoani Sanchez, curatrice del blog Generacion Y. “Con un ginocchio mi facevano forza contro il petto e io gli stringevo i testicoli. Poi mi hanno picchiato in testa.

Gli energumeni del civilissimo e democraticissimo governo dei fratelli Castro le avrebbero anche detto “fino a qui sei arrivata. Non farai più niente”. Insomma, un avvertimento molto chiaro in perfetto stile mafioso. Ma siamo sicuri che anche stavolta il prode amico dei dittatori ribadirà che si tratta di squallide mistificazioni, di episodi riconducibili a quellosforzo palese per controbattere il vento di simpatia nei riguardi di Cuba che spira nel continente latinoamericano e anche nella parte progressista degli Stati Uniti”. Ne siamo certi.

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Non illudetevi: non succede solo perché ci sono compagni che sbagliano. Succede perché è l'inevitabile dinamica del potere totalitario, il risultato finale del piano inclinato su cui ci si pone quando si comincia a parlare di "giustizia sociale" e di scarificare l'individuo al "bene comune". Lo sapevano benissimo i socialisti pre-marxiani e lo stesso Marx, anche se i suoi epigoni s'illudono o ci illudono che non succederà di nuovo.

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